È emergenza cattedre vuote in Puglia. A confermarlo negli scorsi giorni è stato l’Ufficio scolastico regionale che ha delineato una situazione molto difficile sul territorio: in tutta la regione restano scoperte cattedre per il sostegno e per gli alunni disabili. Per trovare una soluzione lunedì prossimo Anna Cammalleri, dirigente dell’Usr Puglia, incontrerà i rappresentanti degli uffici scolastici provinciali – incaricati delle nomine -, così da capire anche l’entità del problema.rnrnI nastrini rossi incontrano RenzirnrnIntanto però continuano le proteste dei docenti che per effetto dell’algoritmo della legge sulla “Buona scuola” sono stati costretti a lasciare la regione per lavorare, mentre sul territorio c’è penuria di cattedre occupate. “In Puglia – spiega Francesca Marsico, coordinatrice dei “Nastrini rossi” pugliesi, il movimento che riunisce i docenti trasferiti – ci sono centinaia di posti non occupati per insegnanti di sostegno. Le convocazioni di cattedra dell’Ufficio scolastico provinciale sono tutte andate deserte e noi dobbiamo andare al nord Italia. Un paradosso”.rnrnParole che ha ripetuto ieri anche al premier Renzi, intervenuto in Fiera del Levante ad un incontro sul Sì al referendum, dove una trentina di docenti ha atteso pazientemente per consegnargli una lettera. Ne è seguito un dibattito serrato: “Il presidente del Consiglio – spiega la Marsico – ha detto che conosceva benissimo la nostra questione e che se ne sarebbe occupato. Ha aggiunto che la soluzione non l’avremmo trovata nell’attuale Legge di stabilità, ma in un decreto apposito che sarà discusso in seguito”.rnrnInsomma l’interessamento da parte del governo sulla questione sembra esserci, a sostegno di un’emergenza già riscontrata negli scorsi giorni dall’Usr. “Mancano le cattedre di sostegno in Puglia – prosegue la Marsico – e l’algoritmo della Buona scuola porta le nostre competenze fuori dalla regione. Una cosa che a noi nastrini rossi sembra assurda”. Ora parte il conto alla rovescia fino al primo settembre per ottenere una deroga ai piani triennali attuativi della legge 107 del 2015. Tra meno di un anno infatti l’emendamento Puglisi non sarà più valido e i docenti dovranno far ritorno alle loro cattedre assegnate al Centro – Nord. “E in Puglia allora sarà il caos”, avverte la coordinatrice dei nastrini rossi.rnrnLa protesta dei docenti precarirnrn

La protesta dei docenti precari