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“Non c’è posto per bimba”, mamma minaccia medici nel Foggiano

È accaduto ieri, nel reparto di pediatria dell'ospedale Masselli Mascia di San Severo

Pubblicato da: redazione | Mar, 18 Marzo 2025 - 16:44

Ancora aggressioni ai danni del personale sanitario. È accaduto ieri, nel reparto di pediatria dell’ospedale Masselli Mascia di San Severo, in provincia di Foggia, dove, secondo quanto emerso, una donna avrebbe aggredito verbalmente e minacciato il personale sanitario, costringendolo a barricarsi in una stanza in attesa dell’arrivo dei carabinieri.

Secondo le ricostruzioni, anche da parte della Fp Cgil, la donna aveva accompagnato la figlia prima al pronto soccorso e poi in pediatria, chiedendo il ricovero della bambina nonostante la mancanza di posti letto disponibili e rifiutando qualsiasi ipotesi di trasferimento in un’altra struttura. Dopo alcune ore, è tornata nel reparto e ha iniziato a inveire contro il personale, minacciando la dottoressa di turno, le infermiere e gli operatori socio-sanitari, i quali si sono visti costretti a rifugiarsi in una stanza. In preda alla furia, la donna ha quindi iniziato a colpire con i pugni la porta, provocando paura tra i bambini ricoverati, molti dei quali si trovavano nella ludoteca o riposavano nelle loro stanze. L’intervento della guardia giurata non è bastato a placare la situazione, che si è risolta solo con l’arrivo dei carabinieri, i quali sono riusciti a riportare la calma nel reparto.

In seguito all’episodio, il segretario generale della Fp Cgil di Foggia, Angelo Ricucci, ha ribadito la necessità di misure concrete contro la violenza sugli operatori sanitari. Tra le richieste avanzate figurano il potenziamento della vigilanza, l’istituzione di un presidio fisso delle forze dell’ordine nei reparti più a rischio, un piano di prevenzione con formazione specifica per il personale e campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini, oltre a pene più severe per chi si rende protagonista di aggressioni contro il personale sanitario. “Non possiamo più aspettare – ha dichiarato Ricucci –. Lavorare in sicurezza è un diritto fondamentale di tutti gli operatori sanitari”.

Foto repertorio

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