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Montanari: “Il Bari è competitivo. I De Laurentiis voglio vincere”

L'ex difensore di Reggiana e Bari ha analizzato il momento dei biancorossi e anticipato i temi del calciomercato

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Gio, 9 Gennaio 2025 - 19:07

Dopo la sosta invernale, torna il campionato di Serie B, con il Bari che farà visita alla Reggiana di mister William Viali. Per affrontare i vari temi di questo match e fare un piacevole tuffo nel passato biancorosso, ci siamo rivolti a un doppio ex della sfida, ovvero Marcello Montanari, che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.

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Marcello Montanari, doppio ex di Reggiana e Bari. Partiamo dall’esperienza in Emilia: dalla trafila nelle giovanili fino all’esordio in Serie C…

“Dalle giovanili fino a qualche partita in prima squadra. La mia carriera da professionista è iniziata così, anche se poi ci sono tornato da allenatore: prima nel settore giovanile, poi come allenatore in seconda della prima squadra, guidandola anche in alcune gare del finale di stagione come tecnico”.

La Reggiana di mister Viali è a metà classifica con 24 punti. Che squadra è quella granata?

“Ho visto diverse partite della squadra di Viali, non giocava un grande calcio. Sono in linea con gli obiettivi stagionali. In Serie B tutte le squadre sono sullo stesso livello, escluse Sassuolo e Pisa. È difficile fare pronostici in un torneo così equilibrato e imprevedibile”.

L’esperienza nel Bari è stata invece più duratura e importante: 130 presenze e una rete dal 1992 al 1997…

“È stata una parentesi importantissima della mia carriera, tra alti e bassi. Sono contento di quanto mi ha dato la città e di quello che ho dato io al popolo biancorosso”.

Qual è la gara più emozionante giocata con la maglia biancorossa?

“La prima partita che mi viene in mente è il derby vinto nel 1997 contro il Lecce per 2-0 grazie a una doppietta del compianto Klas Ingesson: una persona squisita e un grande calciatore. Eravamo messi male in classifica e quella partita costituiva un crocevia per l’intera stagione. Vincendo quella gara, facemmo un filotto di 11 risultati utili e riuscimmo ad agganciare il quarto posto e a essere promossi in Serie A.”

Con i galletti solo una rete, ricorda in quale gara?

“In un Pisa-Bari: su una punizione laterale, riuscii ad anticipare il difensore e, con l’esterno destro, la misi all’angolino basso. La partita terminò 2-2, ma eravamo sotto di 2 reti.”

Nella sua lunga carriera ha vestito anche la maglia dell’Inter, una parentesi prestigiosa…

“Senza dubbio è stato motivo di orgoglio indossare la casacca neroazzurra, ma come ripeto spesso a chi mi fa questa domanda, ho solo ‘partecipato’ a qualche partita con l’Inter, perché giocare è un’altra cosa. Provo più piacere quando mi ricordano per aver giocato nel Bari o nella Lucchese, dove sono stato sei anni.”

Il Bari di Moreno Longo resta una squadra indecifrabile, capace di alternare grandi prestazioni ad altre deludenti…

“È qualcosa di inspiegabile, ma credo che sia solo una questione di ‘testa’: forse i calciatori non riescono a mantenere alta la tensione in tutte le partite. Ma non è una questione che riguarda solo il Bari. Per capirci qualcosa in più, bisognerebbe stare all’interno dello spogliatoio.”

Da pochi giorni si è aperto il calciomercato: cosa serve a questo Bari per diventare più competitivo?

“A dir la verità, credo che la rosa del Bari sia ben assortita. Sulla carta è una squadra di valore, poi bisogna vedere se ci sono dei malumori all’interno del gruppo. In attacco ci sono giocatori importanti per la categoria: è difficile trovare un calciatore che possa elevare il livello qualitativo di questa squadra. Gaston Pereiro? È un buon calciatore, ma bisogna capire se il suo arrivo non vada ad alterare qualche equilibrio o crei malumori. Il Bari è una buona squadra, deve solo trovare continuità.”

Intanto il rapporto tra i De Laurentiis e la tifoseria è ai minimi termini. Il vincolo della multiproprietà spegne sul nascere qualsiasi sogno o ambizione…

“I tifosi devono stare tranquilli: due anni fa la Serie A è stata a un passo. Non penso ci siano congetture per non andare in Serie A. Il problema sussisterà dopo un’eventuale promozione, per capire a chi cedere il club. Secondo me la proprietà vuole vincere.”

Torniamo al calcio giocato: Reggiana-Bari, che partita si aspetta? Quali le insidie per gli uomini di Longo?

“La Reggiana non l’ho mai vista giocare bene. Il Bari non deve entrare in campo con la testa sbagliata, anche se le insidie ci sono in tutte le partite.”

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