(di Nicola Lucarelli) Quattordici risultati utili consecutivi e un quarto posto in classifica che, sino a qualche mese, sembrava pura utopia. Eppure, il Bari di Moreno Longo è lì in alto subito dietro le tre forze di questa serie B, vale a dire Sassuolo, Spezia e Pisa. E proprio il Pisa di Pippo Inzaghi, sarà il prossimo banco di prova dei galletti.
Per affrontare i vari temi di questo match e per fare analizzare questa prima parte del campionato cadetto, ci siamo rivolti ad un doppio ex della sfida, vale a dire Pippo Porcari che si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.
Pippo Porcari, se le dico 17 maggio 2003, cosa le viene in mente? “Il mio esordio in serie A con la maglia del Parma: entrai in campo insieme a Rosina al posto di Lamouchi e Nakata. Un sogno che si avverò, il sogno di un ragazzo che, partito da un settore giovanile, sognava di diventare calciatore. Farlo poi con la maglia della propria città fu il massimo”.
Ma l’esordio in serie A è stato solo l’inizio di una carriera importante che l’ha vista protagonista in vari club, Novara su tutti… “Si, a Novara ho trascorso gli anni più importanti della mia carriera. Avevo la fiducia del tecnico e c’era un gruppo unito. Facemmo una grande scalata. Sono soddisfatto della mia carriera anche se, in alcune fasi, avrei potuto fare di più e decidere di restare nella categoria superiore. Magari ho fatto qualche scelta affrettata, ma non me ne pento”.
Lei è un classe 84 e ha smesso di giocare solo 2 anni fa a 39 anni suonati… “Il calcio era la mia vita, sapevo fare solo quello. Ho giocato sino a quell’età perché stavo bene e mi piaceva. Solo l’ultimo anno ho avuto qualche problema, giocavo nei Dilettanti e mi sono reso conto che non era più il mio calcio”.
Nella sua lunga carriera ha militato anche nel Pisa, prossimo avversario del Bari. Stagione 2004-2005. Che esperienza fu? “Quella di Pisa fu una delle mie prime esperienze nel calcio dei grandi. All’inizio giocai poco, perchè chiuso da calciatori importanti. Mi ritagliai un pò di spazio nella seconda parte della stagione. Quella neroazzurra, è una piazza calda con una grande tifoseria”.
A Bari giunse invece parecchi anni dopo, nel 2015: 20 presenze e tanti rimpianti per una squadra che, sulla carta, avrebbe potuto (e dovuto) fare di più… “La squadra era fortissima e puntava in alto. Purtroppo non riuscimmo a dare continuità ai risultati. Eravamo motivati anche perchè, giocando con quella maglia, è difficile non esserlo. Ci fu anche un problema di amalgam, con tanti calciatori nuovi che non avevano mai giocato insieme. Poi c’erano molte aspettative…”
Ma il suo rapporto con Bari, si sviluppò anche fuori dal rettangolo verde… “Io e la mia famiglia siamo stati benissimo a Bari. Per quanto mi riguarda non riuscì ad esprimermi al meglio per una questione mentale. Il cambiamento repentino dalla realtà di Novara a quella barese mi destabilizzò. Purtroppo, non avete visto il vero Porcari”.
Attualmente è ancora nel mondo del calcio? Di cosa si occupa? “Da due anni faccio parte dello staff tecnico del Piacenza. Mi occupo di visionare e relazionare sulle squadre avversarie”.
Intanto il Bari di Moreno Longo, dopo un avvio difficile, è al quarto posto in classifica e ha ottenuto 14 risultati utili consecutivi… “Avere continuità in serie B è fondamentale. Il Bari vuole dimostrare di poter stare lì in alto e per farlo dovrà cercare di fare risultato anche contro avversari più quotati”.
Crede che Sassuolo, Spezia e Pisa siano irraggiungibili? Il Bari può sognare la serie A? “L’unica squadra che può fare un campionato a parte è il Sassuolo, mentre le altre due sono raggiungibili. Se il Bari dovesse far risultato a Pisa, potrebbe iniziare a sognare in grande. Un risultato positivo in Toscana, farebbe aumentare l’entusiasmo attorno alla squadra e ricompatterebbe l’ambiente per puntare con decisione alla serie A”.
Nel Bari c’è un certo Kevin Lasagna che lei conosce molto bene. 4 reti sino ad ora, buone prestazioni, ma anche tanti errori sotto porta “Con Kevin ho giocato nel Carpi e lo conosco molto bene. Se fossi un difensore della serie B e mi ritrovassi difronte Lasagna con le sue accelerazioni e attacchi alla profondità, mi farei il segno della croce prima della partita. E’ un ragazzo generoso che gioca per la squadra e non per se stesso. Quindi aspettatelo perchè diventerà decisivo e inizierà anche a segnare con più continuità. Sarà lui il valore aggiunto del Bari in questo campionato”.
Per far rendere al meglio Lasagna, meglio affiancargli un’altra punta? “Può giocare anche come unica punta, ma con un altro attaccante accanto e un rifinitore alle spalle, può diventare devastante e segnare più goal”.
E veniamo a questo Pisa Bari. Galletti sfavoriti sulla carta… “Giocare a Pisa non è mai semplice. C’è molto entusiasmo per quello che stanno facendo. Non sarà una passeggiata per la squadra di Longo, ma in serie B può succedere di tutto”.
Come il Bari potrebbe mettere in difficoltà la formazione di Inzaghi? “Se i galletti giocheranno con umiltà, magari puntando sulle ripartenze, potrebbero mettere in difficoltà gli uomini di Inzaghi. E poi c’è Kevin…”