Una decina di baracche nell’insediamento di migranti a Borgo Mezzanone, nel Foggiano, sono andate a fuoco nel corso della notte. Nessuno è rimasto ferito. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme, e la polizia per gli accertamenti. Si indaga sulle cause che hanno originato l’ennesimo incendio all’interno di quello che viene chiamato il ‘ghetto’. Si ipotizza che la causa del rogo possa essere stata un cortocircuito, oppure che le fiamme possano essere partite da un braciere acceso dai migranti per riscaldarsi. Stando alle stime fornite dalla Flai Cgil, Borgo Mezzanone ospita circa tremila migranti, numero che oscilla a seconda dei periodi dell’anno, in considerazione degli spostamenti dei migranti sul territorio per lavorare come braccianti nelle campagne. Si tratta per lo più di cittadini provenienti da Nigeria, Mali e Congo.
“E’ un dramma che denunciamo da tempo – sottolinea Giovanni Tarantella, segretario della Flai Cgil Foggia -. Per fortuna questa volta nessuno è rimasto ferito, né ha perso la vita come capitato in passato. Abbiamo risorse del Pnrr che ammontano a circa 104 milioni di euro, stanziati per il superamento degli insediamenti abusivi dei braccianti agricoli in Capitanata, di cui 54 per il rifacimento del ghetto di Mezzanone per creare condizioni di accoglienza dignitose per i migranti ospitanti. Ma ad oggi nessun progetto concreto è stato attuato. Chiediamo dunque al nuovo prefetto, che è anche commissario straordinario per l’area di Borgo Mezzanone, di attenzionare la questione”.