Richiesti gli arresti domiciliari per Concetta Sciannimanico, funzionaria della Asl di Bari detenuta dal 12 novembre con l’accusa di appartenere a un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso. Sciannimanico è coinvolta, insieme ai colleghi Nicola Sansolini e Nicola Iacobellis e a diversi imprenditori, nell’inchiesta su presunte tangenti legate all’assegnazione di appalti nell’azienda sanitaria barese.
Lo scorso 12 novembre furono eseguiti dieci arresti: i tre funzionari, attualmente sospesi, finirono in carcere insieme agli imprenditori Giovanni Crisanti, Nicola Minafra e Ignazio Gadaleta, successivamente posti ai domiciliari il 15 novembre. Per altre quattro persone furono disposti direttamente gli arresti domiciliari. L’imprenditore Cataldo Perrone, inizialmente ai domiciliari, ha ottenuto la revoca della misura, restando però soggetto al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno.
Oggi, davanti al tribunale del Riesame, l’avvocato difensore di Sciannimanico, Gaetano Sassanelli, ha avanzato la richiesta di sostituire la detenzione in carcere con gli arresti domiciliari. La Procura, rappresentata in aula dal procuratore Roberto Rossi e dalla pm Savina Toscani, ha chiesto invece che l’istanza venga respinta. La decisione è attesa entro venerdì. Concetta Sciannimanico, attualmente detenuta nel carcere di Taranto, si era avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia.