Nonni, nonne, fratellini e sorelline hanno potuto visitare i loro cari, i piccoli ospiti della Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Di Venere. È accaduto ieri, 17 novembre, data in cui ricorre la Giornata Mondiale della Prematurità e in cui gli ospedali dotati di TIN e i principali monumenti delle città vengono illuminati di viola, il colore della prematurità, per accendere un faro sul significato della prematurità per i piccoli e le loro famiglie.
Una vera e propria giornata di visite speciali per i piccoli. La dottoressa Flavia Petrillo, che dirige la TIN del Di Venere, quest’anno ha voluto aprire straordinariamente le porte della sua struttura a nonni e fratellini dei neonati degenti, proprio perché le cure di questi neonati devono essere centrate sulla famiglia. Consentire ai nonni e ai fratelli (prendendo tutte le dovute cautele e precauzioni) di far parte da subito della vita dei piccoli può infatti avere una ricaduta importante su tutta la famiglia. Nonni e fratellini vedono i bambini a volte dopo 3 o 4 mesi dalla nascita (tanto può durare la degenza di un grande prematuro) e la frattura che si crea in questi importanti rapporti non è facile da riparare nel tempo. Perciò far sentire a nonni, fratellini e sorelline di essere parte della vita dei neonati prematuri chiude un cerchio importante e vitale per tutta la famiglia.