Tra le 107 province italiane esaminate, quella di Bari è 71/a per qualità della vita. È quanto emerge dalla ricerca condotta da ItaliaOggi e Ital communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, che indaga su come si vive nelle province d’Italia. Il report, giunto alla sua 26/a edizione, analizza i servizi, la soglia di reddito, le infrastrutture e la vitalità del tessuto produttivo che caratterizzano i centri urbani di grandi dimensioni.
La provincia di Bari è 74/o per l’indice affari e lavoro che comprende otto indicatori che riportano informazioni sul mercato del lavoro, sulla natalità e mortalità aziendale, sull’importo dei protesti per abitante e sulla incidenza di startup e piccole e medie imprese innovative.
È 32esima per i servizi sanitari e al posto 52 per la categoria reati e sicurezza. Secondo l’indagine, Bari è 86/a nella sezione ambiente che si articola in due sottodimensioni: una negativamente associata alla qualità della vita che comprende indicatori di impatto ambientale e l’altra in cui figurano anche variabili il cui andamento può essere messo in relazione con le azioni degli amministratori locali.
Il Barese è al 73/o posto sia per la categoria ricchezza e reddito sia per istruzione e formazione. Quest’ultima sezione fornisce una valutazione sulla dotazione di capitale umano e comprende sei indicatori che sono tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni in possesso di laurea o altri titoli, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente e la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche. Per la dimensione sicurezza sociale Bari è 75/a mentre Taranto è ultima in Italia.