Sullo sciopero delle “orecchiette” avviato oggi e domani dalle signore di Bari Vecchia, interviene Angelo Caputo, marito di Nunzia, la capostipite delle pastaie che sono state anche coinvolte in spot di Dolce&Gabbana, che spiega all’Ansa: “E’ una protesta perché tutti ci stanno dando addosso, ora basta. Perché noi facciamo le orecchiette vere, fatte da noi. Quelle degli altri non sono industriali, sono secche per consentire ai turisti di portarle in viaggio con loro fino a casa. Non è vero che vendiamo le orecchiette industriali, sono tutte fesserie, hanno messo questa voce in giro”.
La protesta, prosegue, “è anche nei confronti del Comune di Bari che ci deve mettere in regola: noi vogliamo pagare le tasse e fare tutto il necessario ma loro ci devono mettere nelle condizioni di lavorare”. Lo sciopero, assicura, “proseguirà per un altro giorno, non di più: ci dispiace per i turisti che sono venuti a chiedere dove sono le orecchiette e come mai non ci fossero le signore a produrle come sempre, e noi abbiamo spiegato tutto”.
La risposta di Leccese
“Le artigiane di Bari vecchia che con La loro manualità e la loro veracità hanno animato alcune strade del borgo, oggi hanno una grande responsabilità nell’essere protagoniste del loro destino. Se vogliono, ma ne devono essere convinte e consapevoli, potranno essere accompagnate dall’amministrazione comunale in un percorso virtuoso che consenta di tenere in vita tradizione, appeal turistico e rispetto delle regole. Questa è la strada, l’ unica possibile, che l’ assessore Petruzzelli su specifico mandato sta verificando e praticando”. Lo ha detto all’ANSA il sindaco.
“Il Comune – aggiunge – ha interesse a tutelare una tradizione che risale ai nonni dei nostri nonni. La strada delle orecchiette esercita un richiamo turistico straordinario perché è sempre stata fino ad ora testimonianza di autenticità e tradizione. Tutto ciò va salvaguardato, unitamente alla tutela dei consumatori e degli acquirenti”, conclude.