Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Trani, Marina Chiddo, ha emesso una condanna a due anni, tre mesi e dieci giorni di reclusione nei confronti di un 53enne di Andria, arrestato lo scorso gennaio con accuse di maltrattamenti, stalking, porto abusivo d’arma e danneggiamento ai danni dell’ex moglie e della figlia maggiorenne. L’uomo, processato con rito abbreviato, aveva dichiarato la propria piena capacità di intendere e volere al momento dei fatti e di partecipare al procedimento.
L’arresto era scattato dopo che i carabinieri lo avevano rintracciato a bordo della sua auto, nei pressi dell’abitazione delle due donne. Durante il controllo, gli era stato trovato un coltello con una lama di 38 centimetri. L’intervento era stato reso possibile dalla segnalazione del responsabile di un centro di recupero per alcolisti, a cui l’uomo aveva inviato messaggi su WhatsApp manifestando l’intenzione di uccidere sia la moglie, da cui era separato, sia la figlia. Tali dichiarazioni erano state confermate anche ai militari al momento dell’arresto. Attualmente il 53enne si trova agli arresti domiciliari. L’ex moglie, costituitasi parte civile nel processo, ha deciso di chiedere un risarcimento simbolico di 10 euro, nonostante il danno subito sia stato stimato in una cifra non inferiore ai 30.000 euro, come precisato dal suo legale, Simona Aduasio.