(Di Francesca Emilio) – Solo cemento, niente verde, inutilizzabile e privo di identità. Continuano a far discutere i lavori sul lungomare di Palese dove è in corso la realizzazione della pista ciclabile che comporterà anche un cambio drastico alla viabilità della zona. Ma c’è malcontento da parte dei cittadini, in particolare dei residenti che proprio non riescono ad accettare le modalità in cui si è scelto di operare e, oltre a sentirsi inascoltati, hanno seri dubbi sul futuro e temono inoltre che le problematiche relative alla pericolosità del tratto già realizzato possano comprendere anche la restante parte. Le ultime denunce arrivano nuovamente dai residenti, indignati per la realizzazione del percorso per ipovedenti, interrotto dagli alberi (foto in basso) e dall’architetto Eugenio Lombardi secondo il quale i lavori non solo non rispecchiano l’identità del quartiere, ma hanno anche diverse criticità.
“A vedere quel che sta accadendo sul lungomare e la cementificazione che ne sta cancellando storia e identità – ha detto Lombardi – pare che da tempo sia calata su Palese una condanna divina. Sono trascorsi oltre tre anni da quando promossi insieme ad un gruppo di volenterosi cittadini una proposta progettuale di riqualificazione dell’intero lungomare e del suo porticciolo, finalizzata a ridare vita e speranze ad un territorio troppo a lungo abbandonato e sacrificato all’assenza di prospettive. Sono tornato a vedere cosa sta accadendo sul lungomare e ne sono rimasto davvero basito: nella determinazione di trasformarlo a senso unico, mezza carreggiata si sta trasformando in pista ciclabile, stretta o larghissima a seconda del punto; non un albero, non una sosta più arricchita, solo una striscia malfatta sia nei materiali che nel disegno. Palese ha subito anni fa la delinquenziale cancellazione della sua antichissima storia neolitica ed è invasa da un cemento ingiustificato, brutto, anonimo. Ora anche questa schifezza, davvero non so cosa ci sia dietro questa determinazione a cancellare qualunque futuro possibile! Non sono riuscito per vent’anni a ricevere un qualsivoglia riscontro alle idee e suggerimenti proposti prima a Emiliano e poi a Decaro, che pur sbandieravano la partecipazione come ricchezza aggiunta per la città. Riproporrò al sindaco Leccese la proposta di riqualificazione del fronte mare sperando che succeda qualcosa di diverso”, ha concluso.
Ma non è l’unico, alle sue parole fanno eco quelle di alcuni cittadini. Tanti gli incontri che nelle ultime settimane si stanno susseguendo per chiedere chiarezza. “E’ un eco mostro, ecco cosa è quella pista ciclabile – spiega una cittadina – avevano l’opportunità di trasformare il lungomare di Palese in qualcosa di bello e vivibile, invece a me personalmente stanno facendo passare la voglia di frequentarlo. Avrebbero potuto interpellarci prima di costruire quell’obbrobrio dai colori spenti e inoltre davvero ingombrante e pericoloso. Avremmo detto loro che quello che vogliamo è un po’ di verde, spazi per socializzare, non una pista ciclabile così gigante che comporterà seri disagi alla viabilità in un luogo in cui non è mai passato neanche un bus e dove hanno sempre esiliato i cittadini. Provano ad imitare le grandi città europee, ma non si rendono conto che siamo a Bari e certe cose non è detto che vadano bene. Bastava uno spazio più esiguo e a noi il doppio senso serviva, ora sarà davvero complicato. Voglio vedere loro, con i disagi che già abbiamo in estate senza questo scempio, a passare delle ore qui. Che vergogna, che tristezza vivere qui”, conclude. Negli scorsi giorni è stato richiesto un incontro con le istituzioni, adesso i cittadini attendono solo di sapere quando avverrà per avere risposte concrete o, in alternativa, spiegano alcuni “per bloccare i lavori e restituire dignità al nostro lungomare”.
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