“Se il buongiorno si vede dal mattino… i problemi interni alla maggioranza di Michele Emiliano sono tutt’altro che risolti, visto che ieri mattina in Commissione Bilancio non c’erano i numeri per approvare i debiti fuori bilancio per i tanti mal di pancia ancora presenti nella maggioranza. A cominciare dal PD dove è evidente che la scelta di Amati non è venuta, come era normale che fosse, dopo un confronto fra Emiliano e il partito di appartenenza di Amati (è ancora Azione? Ci chiediamo), ma per un braccio di ferro fra il piddino della BAT Filippo Caracciolo e il piddino brindisino Maurizio Bruno, vinto dal primo che aveva messo un veto sul concittadino barlettano Ruggero Mennea. Bruno, invece, non avrebbe voluto, invece, Amati, concorrente sul suo territorio… Scaramucce che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei pugliesi, ma con posizionamenti elettorali in vista delle Regionali previste fra un anno”. Lo si legge in una nota del gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Renato Perrini e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina) in merito alle recenti nomine in giunta di Emiliano.
“Un anno di legislatura, l’ultimo di Emiliano (forse e ci auguriamo per il bene della Puglia) – continua la nota – che sarà all’insegna unicamente della prossima campagna elettorale, lo si è capito anche ieri dove il presidente/assessore Amati dava già disposizioni al suo vice Saverio Tammacco in odore di prendere il suo posto, perché non sia mai detto che un esponente del gruppo ‘Per la Puglia’ rimanga senza una poltrona, visto che Mauro Vizzino è presidente della Commissione Sanità, Sebastiano Leo è assessore al Lavoro e la new entry del gruppo, Antonio Tutolo, è diventato capogruppo proprio al posto di Tammacco, che gli ha ceduto il posto proprio all’interno di questo ‘valzer di nomine’.
“L’aver, poi, mantenuto la delega al Welfare fa pensare che Emiliano punti sul rientro del Movimento 5 Stelle, gli unici a potergli garantire voti sicuri per una maggioranza qualificata. Ma con la new entry di Amati, i posti in giunta sono tutti occupati. A questo punto significa che potrebbe essere sacrificata una delle due ‘tecniche’ nominate prima dell’estate? Una sorta di usa e getta delle donne cos? offensivo da far considerare carta straccia tutte le belle parole sull’Agenda di genere… ma anche, nel caso di ‘sacrificio’ di Viviana Matrangola, l’utilizzo delle vittime di mafia, visto che la scelta era caduta sulla salentina perché figlia di Renata Fonte.
“Senza contare che l’Assessorato alla Sanità, che gestisce più dell’80% del Bilancio regionale, ha più porte girevoli di un grand hotel: siamo al terzo nome con Raffaele Piemontese (dopo Pierluigi Lopalco e Rocco Palese), mentre in questi nove anni di gestione Emiliano rimane proprio Emiliano l’assessore più longevo al ramo… e visto lo stato nel quale versa la Sanità in Puglia si capisce anche il perché! L’amara verità è che Emiliano non ha una visione della Puglia l’unica visione che esiste è: il mercato delle vacche solo per accrescere il consenso elettore di una maggioranza che si tiene solo sulle prebende e nomine.
“In questa situazione è evidente che i pugliesi, i loro interessi e il loro bene, passano in secondo piano… se non all’ultimo”, conclude la nota.