I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito sette ordini di carcerazione, emessi dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari (ufficio esecuzioni penali), nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna, per gravi reati commessi in Bari tra il 2015 e il 2019 da soggetti appartenenti e contigui al clan Parisi – Palermiti, egemone in quegli anni nei quartieri Japigia e Madonnella di Bari e in diverse parti della provincia.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotte, in diverse fasi, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, attività tecniche, supportate da diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito, già nel novembre del 2019, l’esecuzione di 15 provvedimenti cautelari.
L’inchiesta trae origine dal rinvenimento e sequestro di un imponente arsenale e deposito di droga operato nel capoluogo dai Carabinieri il 16 ottobre 2014[2].
Le successive investigazioni permettevano di elevare le seguenti contestazioni:
– l’esistenza e l’operatività del sodalizio mafioso denominato clan Parisi – Palermiti che consolidava la propria forza intimidatrice mediante azioni violente, finalizzate alla commissione di numerosi reati, traendone così ingenti profitti illeciti, egemonizzando il controllo criminale della zona;
– la riconducibilità al predetto sodalizio delle armi e della droga rinvenuti il 16 ottobre 2014;
– l’intervento diretto da parte dei vertici del clan in occasione di contrasti sorti in seno al sodalizio, ovvero con terzi rivali; in proposito, è stata documentata l’esplosione di colpi d’arma da fuoco a scopo intimidatorio al circolo U.C. Japigia, avvenuta il 15 marzo 2015, gestito dal genitore di un giovane che, a sua volta, si era reso responsabile del ferimento a colpi d’arma da fuoco di un affiliato dell’organizzazione; ed ancora, l’intervento intimidatorio dei vertici nei confronti di un affiliato responsabile di aver malmenato, senza preventiva autorizzazione, un diretto sodale per divergenza sulla custodia di una partita di droga;
– la gestione, in regime di monopolio, di tutte le piazze di spaccio nei quartieri Japigia e Madonnella, alimentandole con regolarità di cocaina, hashish e marjuana, utilizzando per lo spaccio al dettaglio una folta rete di spacciatori che si avvalevano di comunicazioni telefoniche criptiche, nonché di numerose e sempre nuove utenze telefoniche intestate in modo fittizio a terze persone.
Nel corso dell’indagine sono state tratte in arresto 23 persone, sequestrando un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti.
Le pene inflitte con gli odierni provvedimenti oscillano tra i sei ed i diciotto anni di reclusione.
ELENCO CONDANNE
1. BARONE MARCO, NATO BARI 30 GIU 1988,, IN ATTO DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI LANCIANO (ANNI 10, MESI 4 E GG. 25– REATI RICONOSCIUTI: ART. 73 E 74 D.P.R. 309/1990 + ARTT. 416BIS, 697, 110, 81, 385 E 648 C.P. + ART. 23 L. 110/1975 + ARTT. 2 E 4 L. 895/1967);
2. BRUNO NICOLA, NATO BARI 12 NOV 1989, IN ATTO DETENUTO IN REGIME DI DETENZIONE DOMICILIARE (ANNI 8 – REATI RICONOSCIUTI: ART. 73 E 74 D.P.R. 309/1990 + ARTT. 110, 99, 81 E 62BIS C.P.);
3. LELEUSO DANIELE, NATO BARI 10 OTT 1989, (ANNI 4 E MESI 6 – REATI RICONOSCIUTI: ART. 73 D.P.R. 309/1990 + ARTT. 110, 81 E 62BIS C.P.);
4. MILELLA DOMENICO, NATO BARI 10 GIU 1964, (ANNI 18, MESI 9 E GG. 11 – REATI RICONOSCIUTI: ART. 73 E 74 D.P.R. 309/1990 + ARTT. 416BIS, 110, 81, 385, 648, 99 E 61 C.P. + ART. 23 L. 110/1975 + ARTT. 2, 4, 7 E 4 L. 895/1967 + ART. 75 D.L.VO 159/2011 + ART. 7 L. 203/1991);
5. RUGGIERI MICHELE, NATO BARI 11 DIC 1986, , IN ATTO DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI SIRACUSA (ANNI 9 – REATI RICONOSCIUTI: ART. 73 E 74 D.P.R. 309/1990 + ARTT. 110, 99, 81 E 62BIS C.P.);
6. RUGGIERI SEBASTIANO, NATO BARI 20 LUG 1984, IN ATTO DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI CATANIA (ANNI 16 E MESI 8 – REATI RICONOSCIUTI: ART. 73 E 74 D.P.R. 309/1990 + ARTT. 110, 99, 81 E 62BIS C.P.);
7. TRITTA LEONARDO PASQUALE, NATO BARI 18 GIU 1992, IN ATTO DETENUTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI LECCE (ANNI 6 E MESI 1 – REATI RICONOSCIUTI: ART. 73 E 74 D.P.R. 309/1990 + ART. 81 C.P.).