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In Italia è record negativo di nascite: meno 13mila rispetto al 2022

Sale l'età media delle madri al primo figlio e scende il numero medio di figli per donna

Pubblicato da: redazione | Mar, 22 Ottobre 2024 - 10:07

In Italia si nasce sempre meno: nel 2023 scendono a 379.890 i nuovi nati, 13mila in meno rispetto al 2022 registrando un calo del 3,4%. E’ quanto emerge dai dati dell’Istat su natalità e fecondità della popolazione residente relativi all’anno 2023.Per ogni mille residenti in Italia sono nati poco più di sei bambini lo scorso anno. Ne dà notizia l’Ansa.

Il calo delle nascite prosegue anche nel 2024: in base ai dati provvisori relativi – si legge nel report – a gennaio-luglio le nascite sono 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.

L’età media delle madri al primo figlio è 31,7 anni
E’ di 31,7 anni l’età media delle madri alla nascita del primo figlio in Italia nel 2023 mentre nel 1995 era 28 anni.

Più in generale, considerando ogni ordine di nascita, l’età media al parto, dopo un biennio di stabilità, aumenta lievemente rispetto al 2022, passando da 32,4 anni a 32,5 anni nel 2023. L’età media al parto è più alta per le italiane (33,0) rispetto alle straniere (29,7). Rispetto al 1995, l’età media alla nascita dei figli è aumentata di oltre due anni e mezzo. Continua a crescere l’incidenza di nascite fuori dal matrimonio. Nel 2023, contrariamente a quanto osservato negli ultimi anni, i figli nati fuori dal matrimonio sono lievemente diminuiti: si attestano a 160.942, registrando un calo di poco più di 2mila unità sul 2022. La loro incidenza sul totale delle nascite continua però a crescere (42,4% nel 2023, +0,8 punti percentuali sul 2022), sebbene in misura inferiore rispetto alla crescita media registrata nel periodo 2008-2022 (+1,5 annuo).

Scende numero medio di figli per donna, 1,20 nel 2023
Scende il numero medio di figli per donna. Nel 2023 si attesta a 1,20, in flessione sul 2022 (1,24). La fecondità sembra non risollevarsi, finora, neanche nel 2024. La stima provvisoria elaborata sui primi 7 mesi di quest’anno evidenzia una fecondità pari a 1,21, in linea col dato dell’anno precedente.

Il numero medio di figli per donna registrato nel 2023 riporta il Paese indietro, al minimo storico di 1,19 osservato nel 1995. Nel confrontare questi due valori – si legge nel rapporto – occorre sottolineare che c’è una differenza nella composizione per cittadinanza della popolazione femminile: infatti, nel 1995 il tasso di fecondità totale era ascrivibile quasi completamente ai comportamenti delle italiane, essendo ancora esiguo il contributo delle donne straniere. Il continuo aumento di queste ultime dopo il 1995, e la loro tendenza a realizzare i progetti riproduttivi in Italia, aveva contribuito a una ripresa della fecondità, evidente nel primo decennio degli anni Duemila. Dal secondo decennio degli anni 2000 e fino agli anni più recenti lo scenario è cambiato.

Leonardo e Sofia ancora i nomi preferiti dai genitori
Leonardo e Sofia restano i nomi preferiti dai genitori in Italia. Leonardo mantiene il primato conquistato nel 2018, seguito al secondo posto e per la prima volta sul podio, si trova Edoardo, che conquista due posizioni sul 2022.
Stabile Tommaso al terzo posto, mentre Francesco esce dal podio perdendo due posizioni e attestandosi al quarto posto. Situazione immutata rispetto al 2022 nelle prime due posizioni dei nomi femminili: stabili Sofia in prima posizione e Aurora in seconda; in terza posizione Ginevra, che sale dalla quarta, mentre in quarta posizione prende il suo posto Vittoria. Giulia, in uscita dalla terza posizione del podio dell’anno scorso, scivola in quinta.

In calo anche i nati da genitori stranieri
In calo in Italia anche i nati da genitori stranieri. Continua nel 2023 la diminuzione delle nascite da genitori in cui almeno uno dei partner è straniero. E’ quanto emerge dai dati Istat resi noti oggi. Queste nascite, che costituiscono il 21,3% del totale, sono passate da 82.216 del 2022 a 80.942 del 2023. Dal 2012, ultimo anno in cui si è osservato un aumento sull’anno precedente, il calo è stato di 27mila unità. La regione con la più alta incidenza di nati stranieri rispetto al totale è l’Emilia-Romagna (21,9%). Tra le altre regioni del Nord, un nato su cinque è straniero in Liguria e Lombardia; seguono il Veneto (18,6%), il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia (17,9%). Al Centro spicca la Toscana (18,1%), mentre nel Mezzogiorno la percentuale è decisamente più contenuta, con un minimo in Sardegna del 3,9% e un massimo in Abruzzo del 10%.

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