Spiraglio di speranza per i residenti del residence Parco Gentile-Bari Social Housing di Torricella-San Pio, ma di fatto, ancora nulla di concreto e tante domande in sospeso sul perché i canoni, un tempo agevolati, siano aumentati tanto da portare le famiglie a non potersi più permettere di pagarli ricevendo così sfratti, alcuni dei quali anche imminenti. Questa mattina, una delegazione, nel corso del presidio di protesta “No all’inganno del Bari Social Housing”, è stata accolta dal sindaco Vito Leccese il quale ha dichiarato di volersi mobilitare affinché vengano bloccati gli sfratti attualmente in atto e migliorata una condizione che ormai va avanti da anni e vede i residenti sempre più demoralizzati e con la sensazione di essere abbandonati a se stessi. Ma si dovrà attendere ancora per avere risposte.
La promessa, ai tempi dell’ideazione del residence situato nel Municipio 5, tra Torricella e San Pio, era quella di offrire un’opportunità ai cittadini permettendo loro di poter abitare in un luogo a costi agevolati. Si trattava infatti, secondo le dichiarazioni effettuate nel 2019, di una possibilità per giovani coppie, ma anche disabili e famiglie in difficoltà. Oggi quelle condizioni sono venute meno ed è per questo che i residenti, visti gli aumenti dei canoni diventati insostenibili, hanno deciso di scendere in piazza. La volontà da parte dell’amministrazione è quella di risolvere le problematiche. “Il sindaco – spiega Luigi Lapenna – ha ribadito che si impegna a dialogare con Fabrica Immobiliare SGR che incontrerà in videocall per bloccare gli sfratti. Si tratta di un tentativo, ma il sindaco ha sottolineato che ha grandi speranze. In più si è impegnato a chiamarci per partecipare a un tavolo tecnico che si terrà prima del 18 settembre al quale sarà invitato anche il nostro avvocato. Siamo fiduciosi, speriamo nel buon esito della sua azione di oggi e dei prossimi giorni”, ha concluso.
“Speriamo che il sindaco accolga le nostre richieste – ha detto un’altra residente – noi non resteremo in silenzio. Inizia una battaglia, chiamiamola così. Il diritto alla casa è importante. A parte le 12 famiglie che hanno lo sfratto imminente, ce ne possono essere altri, tra cui il mio. La situazione è insostenibile, si devono bilanciare le cose”, ha concluso. “Io sarò sfrattata il 2 ottobre – ha raccontato un’altra – e mi è stato detto esplicitamente che non sarà possibile avere altro tempo. Con due bambini piccoli, di cui uno disabile, non posso permettermi di vivere questa situazione insostenibile. Speriamo che il sindaco ci voglia aiutare e ci dia ascolto”, ha concluso. Il residence, ad oggi, conta moltissimi alloggi ancora vuoti. “Speriamo – evidenziano infine dalla delegazione – che vengano dati alle famiglie che non hanno una casa” in particolare per via dell’emergenza abitativa che attanaglia la città di Bari negli ultimi tempi in cui trovare casa diventa sempre più difficile.