“Sono del ‘quartiere”. Il San Paolo non ha mai smesso di essere quel ‘quartiere’ oltre i confini della città. Chi ci vive ha da sempre l’idea di “dover andare a Bari” e non di essere di Bari. Il San Paolo che – almeno nella forma ha smesso di essere il Cep – è uno dei sei quartieri del Municipio tre assieme al Marconi, San Girolamo, Fesca, Stanic e Villaggio del Lavoratore. Il popolo dei sessantamila con problematiche molto differenti: in comune hanno però un trasporto pubblico a singhiozzo, un problema rifiuti mai risolto e un welfare che stenta ad arrivare, a una manciata di chilometri dal centro cittadino.
E il San Paolo tra tutti vive quello stato di abbandono e di degrado che a volte solo i social riescono a far percepire anche al resto della città. E così le denunce si moltiplicano a mezzo Facebook con tanto di foto che raccontano di una differenziata che effettivamente non funziona. “Possibile che dobbiamo tenere questo schifo, scrive un utente della pagina Quartiere San Paolo – La rinascita. “E’ vero che c’è gente che non vuole fare la differenziata però anche Amiu puoi mandare qualcuno a pulire visto che avete aumentato la tassa dei rifiuti”.
“Da quando è incominciata la differenziata – commenta un’altra utente – non si capisce più nulla, lo schifo dappertutto, specialmente nei cortili all’interno della palazzina, dai balconi vedi discariche a cielo aperto, con le bestemmie di chi porta fuori i bidoni stracolmi. Non si può andare avanti così. Il quartiere è diventato uno schifo, soprattutto da quando c’è l’indifferenziata: buste buttate per la strada, in campagna. E le mosche aumentate perché non si disinfestano le strade. Potevano mettere più bidoni grandi: così ognuno sapeva di gettare le buste nei bidoni. Perché tutti ormai hanno imparato, che il martedì sera possono buttare di tutto basta che sia nelle buste nere. E si crea tutto ciò. Differenziare la spazzatura è così semplice e pulito e anche divertente da fare insieme ai più piccoli”.
Ma non c’è solo il tema dell’indifferenziata a scaldare gli animi dei residenti del quartiere. “La sintesi dell’incompetenza dell’amministrazione del municipio 3 sul tema decoro e verde urbano: largo Van Beethoven, inaugurato a marzo 2024 queste sono le condizioni in cui si trova: impianto d’irrigazione installato e non funzionante, il verde incolto e pieno di sterpaglie. Peccato che era previsto il prato inglese. Non mi dite che è colpa dell’inciviltà della gente, questa è pura negligenza da parte dell’amministrazione del municipio”. Il tutto ‘condito’ da una illuminazione a intermittenza soprattutto in alcune strade. Decoro urbano, lo chiamano, che fa il paio certamente con la collaborazione dei cittadini ma anche – e soprattutto – con l’occhio vigile di chi amministra.