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Naufragio al largo di Palermo: “Una Concordia in piccolo”

Riprese le ricerche dei sei dispersi tra i quali il magnate Mike Lynch e la figlia

Pubblicato da: redazione | Mar, 20 Agosto 2024 - 10:49

Sono riprese stamane le ricerche dei sei dispersi del naufragio del veliero Bayesian, affondato all’alba di ieri a Porticello, al largo di Palermo. Sono impegnate tre squadre di sub: due della guardia costiera e una dei vigili del fuoco.

Il relitto si trova adagiato a una profondità di circa 50 metri. I sub ieri avevano recuperato il corpo di un componente dell’equipaggio, il cuoco Ricardo Tomas, ma senza riuscire ad andare oltre il ponte di comando per la presenza di suppellettili che ostacolano il passaggio. I corpi dei dispersi potrebbero essere rimasti intrappolati all’interno dell’imbarcazione.
I sei dispersi nel naufragio della barca a vela Bayesian sono Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International, sua moglie Anne Elizabeth Judith Bloomer, l’imprenditore britannico Mike Lynch e la figlia Hanna, il legale di Lynch, Chris Morvillo e la moglie Nada. Altre 15 persone, tra passeggeri e componenti dell’equipaggio, sono state tratte in salvo subito dopo il naufragio.

Gli speleo sub dei vigili del fuoco che sono appena entrati nel Bayesian si sono trovati davanti “una Concordia in piccolo”. Dopo la prima immersione dei sommozzatori, effettuata nella giornata di ieri e nel corso della quale è stato recuperato un corpo che era all’esterno della nave, è il responsabile della comunicazione in emergenza del comando generale dei Vigili del Fuoco, Luca Cari, a spiegare le prossime fasi delle ricerche e le difficoltà che i pompieri stanno incontrando, a partire dai tempi di immersione, che sono molto stretti. Le squadre, spiega Cari, “sono composte da 2 speleo sub che devono affrontare difficoltà notevoli.

A quella profondità infatti, possono rimanere sott’acqua per 12 minuti massimo, di cui due servono per scendere e salire. Dunque il tempo reale per poter effettuare le ricerche è di 10 minuti a immersione”. Ma questo è solo uno dei problemi. “È una Concordia in piccolo – dice Cari – all’interno del veliero gli spazi sono ridottissimi e se si incontra un ostacolo è molto complicato avanzare, così come è molto difficile trovare dei percorsi alternativi”.

Al momento i sub sono riusciti a ispezionare il solo ponte di comando, “che è pieno di cavi elettrici”, e non hanno trovato nessuno in quella zona. Dall’esterno non si riesce a vedere nulla dentro lo yacht e dunque al momento non è stato individuato alcun corpo. I vigili del fuoco, dice ancora Cari, dopo esser entrati da una scaletta nel salone stanno ora cercando di trovare il punto migliore per entrare e lavorare in sicurezza.

“Abbiamo individuato una vetrata dalla quale potremmo entrare. Ma è chiusa dall’interno e spessa 3 centimetri, dunque dobbiamo riuscire a rimuoverla e poi potremmo avanzare meglio all’interno”.

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