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Disagi dopo dimissioni disabile, la replica della Asl Bari

La risposta dell'azienda sanitaria in seguito alla denuncia di una cittadina secondo la quale non sarebbero stati rispettati i protocolli

Pubblicato da: redazione | Mer, 7 Agosto 2024 - 20:57

Disagi dopo le dimissioni dall’ospedale San Paolo di Bari per un cittadino disabile. La replica dell’Asl Bari in seguito alla denuncia di una cittadina secondo la quale non sarebbero stati rispettati i protocolli. Di seguito la nota:

Il caso del paziente in oggetto è stato seguito dal direttore sanitario Luigi Rossi, insieme alla dottoressa Rosella Squicciarini, direttrice del Dipartimento assistenza territoriale, il personale del distretto di Bari in sinergia con le Cure Palliative e la  Pneumologia dell’ospedale San Paolo. Tutto è stato eseguito secondo protocollo e nei tempi previsti, con il costante coinvolgimento e condivisione della famiglia che non ha mai evidenziato o formalizzato lamentele o carenze. Il paziente è stato dimesso in data 06 agosto.

Per il complesso trasporto in ambulanza a domicilio del paziente fragile, il protocollo prevede per sicurezza, la presenza di  un accesso venoso periferico nella eventualità che si renda necessario praticare terapie d’emergenza. Trattandosi di un accesso periferico è semplicemente rimovibile senza alcun rischio a domicilio.  L’articolato lavoro svolto da  medici ospedalieri, del distretto, assistenti sociali, e ufficio protesi per proseguire l’assistenza a domicilio ha comportato una serie di colloqui, comunicazioni via mail e telefoniche e tutto è stato condotto con grande professionalità e attenzione. Quanto riportato nel testo non corrisponde alla realtà dei fatti ed è irrispettoso nei confronti di tutti i sanitari coinvolti nelle cure e nella assistenza prestata e che si continuerà a prestare con professionalità e umanità al paziente. Già prima delle dimissioni – fa sapere la dottoressa Squicciarini – il Distretto (UOS Cure domiciliari) ha incontrato la famiglia a cui sono state fornite le informazioni relative alla procedura dell’assistenza domiciliare, evidenziando la difficoltà del post ricovero. E’ stato proposto un ricovero di transito presso l’’Hospice, ma la proposta non è stata accolta, dichiarando capacità di gestione assistenziale del parente.  Il care giver è stato invitato, altresì, a presentare istanza di adi socio sanitaria, tale da consentire anche il quotidiano intervento non solo infermieristico ma anche degli OSS. La famiglia, ad oggi, non ha ancora presentato l’istanza. Nonostante questo, ieri sera è stato attivato il servizio OSS e preventivamente predisposto il PAI con accesso quotidiano dell’infermiere. Nella stessa giornata della dimissione, l’infermiere assegnato al caso, si è recato al domicilio per rilevare i bisogni al fine di rimodulare il PAI, e per prestare le prime pratiche assistenziali post dimissione. Nella giornata di oggi, oltre agli interventi previsti dal PAI, il Direttore della UOC cure palliative, ha provveduto, attraverso personale dedicato, anche a rimuovere il catetere venoso e a controllare e gestire la Peg. Nella stessa mattinata di oggi, si è recata al domicilio, il Medico di medicina generale che al termine della visita si è interfacciata con il distretto. Inoltre il paziente non è mai stato aspirato in reparto, non c’era stata necessità quindi di prescrivere l’aspiratore. Soltanto in seguito alla  richiesta di visita specialistica a domicilio, il distretto si è attivato con la Pneumologia per una prescrizione in tempi brevi per fornire un aspiratore al bisogno.

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