I poliziotti della squadra mobile di Brindisi e della Sisco di Lecce (sezioni investigative del servizio centrale operativo) hanno dato esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame e confermata dalla Suprema Corte di Cassazione, nei confronti di quattro persone accusate di associazione mafiosa e ritenute dagli investigatori appartenenti alla Sacra Corona Unita. Gli arrestati sono: Fabrizio Annis di 43 anni, Salvatore Perrone, 58 anni, Cristian Lazzari 41 anni e il 47enne Carlo Coviello. Il provvedimento eseguito oggi giunge dopo il ricorso presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, e accolto, contro l’ordinanza del gip che nel dicembre scorso -nell’ambito dell’operazione denominata ‘Tripudium’- non riconobbe per i quattro arrestati di oggi il reato di appartenenza anche alla Scu, ma solo il coinvolgimento in ‘associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Sette mesi fa furono 14 gli arrestati tra le provincie di Brindisi e Lecce. Secondo l’attività investigativa i territori di San Pietro Vernotico, Cellino San Marco e Trepuzzi erano sottoposti al controllo di queste frange della Scu. Il core business delle attività illecite sarebbe il traffico di armi e sostanze stupefacenti che gli indagati avrebbero gestito con un’autonoma struttura associativa caratterizzata da una organizzazione gerarchica, fondata sulla ripartizione di ruoli tra i vari partecipi. Essa si articolerebbe in due gruppi che avrebbero operato su distinte piazze di spaccio, tra le province di Brindisi e Lecce, ma che interagirebbero tra loro, evidenziano dalla questura di Brindisi, “in rapporto sinergico effettuando reciproche forniture, trattando partite di stupefacente e avvalendosi in talune occasioni dei medesimi pusher”.