Dal caldo, con asfalto e sabbia rovente, ai parassiti. Sono solo alcuni dei rischi a cui potrebbero essere esposti gli amici a quattro zampe, in particolare cani e gatti, a Bari. Ad evidenziare le criticità, ma anche le possibili soluzioni, il veterinario Vincenzo Buono che si è soffermato, nello specifico, su tutti gli “ostacoli” relativi al territorio.
“Ci sono problemi legati a diversi contesti, soprattutto alle città di mare, tra queste proprio Bari – ha spiegato – il primo riguarda i colpi di calore, un’evenienza che purtroppo può avere anche insorgenze drammatiche negli animali portando a crisi respiratorie o addirittura alla morte” – ha evidenziato. Il consiglio, in questo caso, è quello di evitare di esporre gli amici a quattro zampe, cani e gatti in particolare, in orari in cui fa troppo caldo. “Meglio evitare la spiaggia e l’auto e – spiega ancora – per le passeggiate prediligere orari in cui l’aria è fresca, come la mattina presto o dal tramonto in poi”. Non solo colpi di calore, a destare particolare preoccupazione nel Barese, oltre alla problematica dei forasacchi che in alcuni casi persiste anche in estate e non solo in primavera (periodo in cui il problema si fa maggiormente persistente) è l’esposizione ai parassiti.
“Purtroppo – ha spiegato ancora l’esperto – siamo nel pieno di esposizione a parassiti come pulci, zecche ma anche flebotomi e zanzare. Le criticità sono diverse. Se con le pulci si va incontro a dermatiti, con le zecche il problema si fa più grave perché si trasmettono malattie. Ancora più pericolosi sono però i flebotomi che portano i cani a correre il rischio di contrarre la Leishmaniosi, alto per i cani, basso per i gatti, fatta eccezione per quelli maggiormente sensibili per via di patologie come la FelV o la FIV. Bari – ha evidenziato ancora Buono – è una città dove la malattia è diffusa ed endemica”. Ma non è finita qui. Secondo l’esperto ci sarebbe infatti un problema emergente legato alla possibilità per i cani di contrarre la filariosi trasmissibile tramite le punture delle zanzare.
“Attualmente – ha spiegato – il problema è conclamato nel tarantino, nel leccese e sul Gargano. A Bari e Bat, per fortuna, la diffusione è ancora bassa. Ma c’è il rischio che possa diffondersi in fretta per via della presenza della zanzara tigre. Quest’ultima se dovesse pungere cani infetti e poi cani non infetti potrebbe favorire la diffusione della malattia. È dunque importante proteggere gli animali con antiparassitari, siano essi in compresse, gocce o formato collari”, ha concluso.
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