Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Notte prima degli esami” – Antonello Venditti
1984-2024. Ormai 40 anni di uno dei più grandi e amati capolavori della musica italiana “Notte prima degli esami”.
Proprio in questi giorni adibiti alle prove scritte della maturità 2024, Venditti, in concerto dalle Terme di Caracalla a Roma, lo scorso 18 e 19 giugno ma anche oggi come ultima data, ha dedicato il brano a tutti gli studenti alle prese con gli esami.
“Spero non dobbiate fare nella vita il sacrificio di rinunciare alla libertà, alla possibilità di dire no, la cosa più difficile. Spero che questi pini di Roma che sono qui da tempo vi accompagnino ancora”.
“Notte prima degli esami” è infatti ormai da anni il brano da cantare in cerchio a squarciagola, riuniti tra amici proprio la notte prima del grande giorno, di quel giorno che segnerà la fine di un percorso scolastico ma probabilmente anche personale. L’inizio di un cambiamento, dell’età adulta con le sue preoccupazioni e responsabilità.
Oltre 4.500 spettatori nelle scorse sere hanno cantato all’unisono non solo “Notte prima degli esami”, ma anche tutti i successi intramontabili del cantautore romano, come “Sotto il segno dei pesci”, “Che fantastica storia è la vita” , “Amici mai”, “Alta marea”. Tutti all’unisono, tutti a memoria, come se dal 1984 non fosse passato nemmeno un solo anno.
Nei suoi brani e nelle sue parole, da sempre un amore profondo per la Capitale, la sua città natale e del cuore. Dimostrazione ne è “Roma (non si discute si ama)” dai più conosciuta come “Roma Roma Roma”. Scritta da Venditti, diventò fin da subito l’inno della AS Roma: appena incisa, nel 1974, la canzone fu presentata alla squadra all’epoca allenata da Niels Liedholm, e fece il debutto come piccolo frammento emesso dagli altoparlanti dello stadio dopo un gol nel dicembre 1974.
Pubblicata poi nel 1975, viene fatta risuonare prima di ogni partita, cantata all’unisono dalla Curva Sud e da tutto il pubblico. “La considero una canzone dalla costruzione perfetta, perché c’è una grande simbiosi tra la città, la squadra e il linguaggio. È divisa in tre parti. Tu la puoi leggere solamente come Roma, nel senso della squadra di calcio, la puoi leggere come città e poi c’è una versione nazionale perché la prima parte è cantata in italiano, e nella seconda invece è come se io mi riprendessi il mio tesoro e la cantassi solo per i romani”.
Ad oggi a 75 anni anni, Antonello Venditti, con il suo pianoforte, i suoi modi eleganti, puliti, misurati è ancora in grado di emozionare i suoi fan di ogni generazione, di regalare loro, anche solo cantando sogni, speranze e amore.
Certamente, la location scelta per queste tre giornate è il plus capace di rendere ancora più magica la già meravigliosa atmosfera. Non ci resta dunque che aspettare che questa sera si accendano le luci di del palco e della città, forse unica al mondo, per prendere tutto il bello di questa notte “ancora nostra”.