Prosegue la campagna elettorale dei candidati a sindaco alle comunali di Bari e alle europee. Oggi è il turno di Vito Leccese, affiancato da Antonio Decaro e dalla segretaria del Pd, Elly Schlein. Diversi i temi affrontati, tra questi il futuro della città, ma anche la volontà di proseguire l’operato di Antonio Decaro il botta e risposta con il candidato Michele Laforgia.
“Dobbiamo guardare luci e ombre di questi 20 anni senza nascondere la polvere sotto il tappeto – ha detto il sindaco uscente, Antonio Decaro – questa città l’ho subita, l’ho presa per mano, mi sono preso anche gli schiaffi ma mai le ho voltato le spalle. Nessuno porterà indietro questa città – ha detto rivolgendosi al candidato per il centrosinistra Vito Leccese – sono orgoglioso della mia città. Ci hanno dipinto come città del malaffare agitando lo spettro dello scioglimento del consiglio comunale, ma siamo ancora qui a testa alta, le elezioni si vincono così non andando a truccare le partite dal ministro. Venissero qui a far vedere i loro progetti per la città. Siete come la mafia, senza coraggio – rivolgendosi al centrodestra. Non lo farete. Ho provato a fare il sindaco di tutti in questi anni, soprattutto di chi non mi votava. Non dimenticherò chi sono e da dove vengo. Non ci sono destini già scritti, ma storie che possiamo scrivere insieme, come quella di questa città che abbiamo scritto in questi anni. Ho portato con me un pezzo di tricolore. Mi avete dato l’onore di rappresentarvi” – ha concluso. Poi è stata la volta di Leccese.
“Quante volte ho incrociato i vostri volti, ho stretto le vostre mani. Chissà quante volte mi sono fermato a parlare con voi e mi sono beccato anche i vostri rimproveri. Eppure questa volta c’è qualcosa di diverso rispetto a questi vent’anni – ha esordito così Vito Leccese – è la speranza. È la prima volta che sento di essere il depositario della vostra speranza e mi riempie di una responsabilità nuova che non avevo mai avvertito così forte. Avverto un peso enorme, ma al tempo stesso lo sento come un dono. L’8 e il 9 non si tratta solo di scegliere una persona. È una scelta di vita. Dobbiamo scegliere dove e come vivere i prossimi anni. Dove e come vogliamo far vivere ai bambini e alle bambini, dobbiamo scegliere dove e come vogliamo correre, divertirti, innamorarci. Sabato e domenica prossima sceglieremo se questa meravigliosa comunità deve continuare ad andare avanti o tornare indietro di vent’anni. C’è la volontà e lo dico con onore di proseguire l’operato di Decaro. Bari e i baresi hanno intrapreso un percorso straordinario e non vogliono interromperlo”, ha concluso.
“È una piazza meravigliosa quella di oggi – ha detto Schlein – vogliamo vedere Vito Leccese sindaco di questa città. Sa dove mettere le mani per costruire le cose migliori per questa città continuando il lavoro di uno dei più grandi sindaci di questa città. E grazie Antonio Decaro per aver costruito speranza, aver dato riscatto a questa città e per aver contrastato a testa alta ogni tentativo di infiltrazione comunale. Trovo surreale quello che vi hanno fatto passare, da parte loro solo ipocrisia. Continuate a seminare speranza, avete costruito un ponte in questa città ridando luce ai quartieri che non ne avevano più. Ho visto Vito già mantenere un impegno, scegliere persone per bene. Siamo al vostro fianco per continuare un grande lavoro. E non ci sediamo sui risultati già ottenuti. Vogliamo trovare un modo per migliorare. E lo faremo con l’umiltà dell’ascolto. Chiediamo più risorse alla sanità pubblica, inclusione nella scuola e nel lavoro, più risorse anche sulla salute mentale. Non può più essere tabù. Vogliamo un Europa più sociale che difenda la scuola pubblica come prima grande leva di emancipazione sociale. Non accettiamo un Italia in cui il tuo destino è scritto nel luogo e nella famiglia in cui sei nato. Ringrazio l’amministrazione per Bari per aver dato più opportunità, con più asili nido c’è stata la possibilità di meno povertà educativa” – ha aggiunto poi parlando di parità – “questo governo taglia sanità pubblica, taglia il sociale, le pensioni delle donne, i nidi che costruiranno. Il carico di cura resta sulle spalle delle famiglie. Vogliamo il congedo paritario per entrambi i genitori, lo hanno fatto in Francia, in Spagna. Si può realizzare più giustizia sociale. Non voglio più sentire che bisogna ridurre gli stranieri nelle classi, ci sono bambini e bambine che hanno pari diritto all’istruzione. Il 70% di quelli che chiamano stranieri sono nati e cresciuti in Italia. Ha sbagliato il centrosinistra a non cambiarla prima quella legge, ma siamo qui anche per riparare ai nostri errori. Siamo l’unica comunità plurale che lo può fare, noi lo sappiamo e lo sa anche Vito Leccese”, ha concluso.