L’importanza di attrarre investimenti che producano occupazione duratura; la necessità di migliorare la gestione dell’Asi, l’area di sviluppo industriale di Bari; e l’apertura di un costante confronto tra l’amministrazione comunale e gli imprenditori: sono alcuni degli argomenti che i candidati sindaci di Bari hanno discusso oggi con il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, e i rappresentanti dei vari settori dell’associazione degli industriali. Hanno partecipato i candidati Vito Leccese (Pd, Verdi), Michele Laforgia (M5s e Sinistra italiana), Sabino Mangano (lista Oltre); Fabio Romito (centrodestra unito); mentre Nicola Sciacovelli (sostenuto da due liste civiche), ha inviato un suo delegato, Nicola Romano. Per Laforgia occorre “istituzionalizzare quello che stiamo facendo qui, con un tavolo permanente in cui si possa controllare l’agenda dell’amministrazione”. “Il consorzio Asi – ha aggiunto – non risponde ai requisiti minimi di attrattività e questo è un problema; inoltre ci sono problemi sulla rete generale della viabilità in tutta la città metropolitana e c’è un problema che riguarda la pulizia della città con cassonetti traboccanti già di mattina anche qui, di fronte alla sede di Confindustria”.
“La promessa che posso fare – ha detto Leccese – è di una enorme disponibilità all’ascolto e al confronto: dobbiamo fare una riforma delle Aree di sviluppo industriale perché il vecchio tipo di governance non ha funzionato, i servizi erogati non sono all’altezza e c’è un problema di rappresentanza. È assurdo che il maggior numero di rappresentanti sia in capo a soggetti politici istituzionali e non agli imprenditori”. Mangano, ex consigliere comunale del M5s e informatico, si è soffermato sui ritardi tecnologici: “Siamo indietro – ha detto – io lavoro con il centro nord, qui non riesco a trovare opportunità. E’ vero che ne sono arrivate molte imprese ma qual è l’impatto sui giovani? Forse vengono qui perché un consulente informatico lo pagano 25-30mila euro mentre al centro nord 60mila?”. Romito ha parlato dei contratti di programma usati da Regione e Comune per attrarre investimenti e ha detto che “mi piacerebbe possano essere rivolti anche alle nostre imprese che qui investono e producono ricchezza da decenni, non solo alle multinazionali”. “Incontri come quello di oggi – ha sottolineato – li codificherei a livello istituzionale, attraverso un istituto di partecipazione diretta perché possiate intervenire in Consiglio comunale” quando si affronta un tema che riguarda lo sviluppo industriale.