Ad un anno dal lancio del servizio Pikirent avviato a Bari, relativo in particolare al settore dello sharing mobility full electric e in particolare allo scooter sharing non c’è dubbio: ai baresi la mobilità in condivisione piace. È quanto emerso dai dati dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility che nel capoluogo pugliese sono in linea con quelli nazionali. In particolare, secondo quanto emerso, il tempo medio delle corse è di 15-20 minuti, per una percorrenza di 4-5 km. La fascia oraria dove si è registrato il maggiore picco è quella dopo le 18.00, quando il servizio rappresenta la soluzione ideale per tornare a casa dopo lavoro o l’alternativa al mezzo di proprietà, ai taxi o al TPL, la sera, dopo un’uscita di piacere. Il target che utilizza questo tipo di servizio è di fascia giovane (20-30 anni) e prevalentemente di sesso maschile, con un elevato livello di istruzione, ma la sua caratteristica principale è che ha molto a cuore il destino del pianeta.
Il mercato della sharing mobility e nello specifico, quello dello scooter sharing, è destinato a crescere: si stima infatti che entro il 2027 arriverà a valere, a livello mondiale, circa 73 milioni raggiungendo quasi 500mila utenti. In Europa, dove la Spagna rappresenta il primo paese e il secondo nel mondo per diffusione di questo tipo di servizio, le flotte messe a disposizione dagli operatori sono composte al 100% da veicoli a propulsione elettrica[2]. Lo scooter sharing avrà infatti un ruolo sempre più decisivo e importante nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione 2030. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility (2022) anche in Italia lo scooter sharing ha avuto una crescita vertiginosa del numero dei noleggi: +42% rispetto all’anno precedente, passando a 4,4 milioni. A crescere sono stati anche i chilometri percorsi dagli utenti che sono aumentati del +39%, ovvero 20 milioni di km.
Il target che utilizza questo tipo di servizio è di fascia giovane in tutta Italia (20-30 anni) e prevalentemente di sesso maschile, con un elevato livello di istruzione, ma la sua caratteristica principale è che ha molto a cuore il destino del pianeta per cui sceglie di non inquinare quando si sposta in città e lo fa spesso con uno scooter elettrico in condivisione, flessibile nel traffico cittadino e facile da parcheggiare. Questo è quello che ha potuto rilevare Pikyrent, una startup a forte vocazione innovativa, che dal novembre 2022 ha offerto alla città di Bari il proprio servizio free floating di micro-sharing composto da una flotta full electric di 50 quadricicli leggeri a cui, nel febbraio 2023, si sono aggiunti 100 scooter. Dal lancio del servizio di scooter sharing Pikyrent ha visto crescere gradualmente il numero dei noleggi, rilevando una durata media, in termini di minuti e km percorsi, perfettamente in linea con i dati dell’Osservatorio, ovvero 15-20 minuti, per una percorrenza di 4-5 km.
“A distanza di poco più di un anno dal lancio del nostro servizio di scooter sharing siamo orgogliosi dei risultati ottenuti e siamo pronti a esportare il nostro modello di business per far sì che la mobilità green condivisa non sia appannaggio solo delle grandi metropoli – ha dichiarato Antonella Comes, Ceo di Pikyrent ricordando che la startup “è infatti oltre che operatore di sharing mobility anche fornitore in SaaS della piattaforma white label B2-Ride sviluppata in house per consentire la gestione completa della mobilità condivisa”, ha evidenziato.
Convenienza del servizio “pay per use”, accessibilità e facile reperibilità dei mezzi sono gli elementi che fanno propendere gli utenti per l’utilizzo dello scooter condiviso, insieme all’ accesso libero nei centri storici delle città e, in generale, nelle a zone a traffico limitato. Le occasioni d’uso sono in primis quella del piacere, seguono il lavoro e il pendolarismo di qualsiasi tipo, le visite a parenti e amici e in ultimo shopping e attività personali. La fascia oraria dove si registra il maggiore picco è infatti quella dopo le 18.00 quando lo scooter rappresenta la soluzione ideale per tornare a casa dopo lavoro o l’alternativa al mezzo di proprietà, ai taxi o al TPL, la sera, dopo un’uscita di piacere. Altro dato interessante è che più dell’84% degli utenti si aspetta di poter raggiungere il proprio scooter da noleggiare in meno di 500 metri e il 50%, addirittura, in meno di 200 metri. La capillarità del servizio è dunque un fattore chiave per il successo della sharing mobility. Diverse le sfide che deve ancora affrontare il settore.
“Siamo consapevoli delle tante difficoltà del settore in cui operiamo – ha aggiunto Comes – ma crediamo che la più grande sia nel cambio di mindset necessario da parte di tutti gli attori coinvolti e che invece ancora stenta a imporsi. Soddisfare i bisogni di spostamento dei cittadini, che cambiano continuamente a seconda delle necessità e dei molteplici parametri coinvolti – orari, ultimo o primo miglio, meteo, occasione d’uso, percorso, urgenza, etc,. – sarebbe il primo vero obiettivo da porsi. Invece l’utilizzo del, monopattino, della bici, dello scooter o dell’auto in condivisione deve ancora fare i conti con il retaggio del possesso del veicolo di proprietà, ma siamo fiduciosi perché crediamo che la causa ambientale sia una sfida importante oltre che necessaria, e vada portata avanti grazie al contributo di tutti: imprese, cittadini e amministrazioni pubbliche”, ha concluso.