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“Listening bar”, l’alternativa ai karaoke nata in Giappone

Un nuovo concept, un nuovo modo di far serata: ottima musica e ottima drink list.

Pubblicato da: Ylenia Bisceglie | Ven, 17 Maggio 2024 - 12:16

In un’epoca in cui i karaoke prendono sempre più piede all’interno di locali di movida, in Giappone ri-nascono i “listening bar”.

Per i più un nuovo concept, un nuovo modo di far serata: ottima musica e ottima drink list.

Uno spazio contro il logorio della vita metropolitana, contro la FOMO che ne deriva e che ci rende sempre iper-impegnati e vigili.

Niente musica di tendenza legata agli algoritmi di Spotify o Tik Tok ma ambienti eleganti in cui poter ascoltare un’attenta selezione musicale di vinili attraverso impianti acustici di ultima generazione.

In sostanza, la musica passa dall’essere sottofondo da bar a esserne protagonista.

In Giappone, l’idea viene dai Jazz Kissa, ovvero bar nati tra gli anni Cinquanta e Sessanta a Tokyo e che seppero distinguersi come raduno di appassionati di musica jazz. Caratteristica di questi Jazz Kissa era infatti un’ambiente assolutamente raffinato, elegante, con divani, luci soffuse e musica in vinile. A quei tempi, questi spazi erano vissuti come un’evasione dai piccoli e stretti appartamenti di Tokyo, dove era impossibile permettersi dei buoni impianti hi-fi, e divennero così un riferimento per la vita sociale e culturale della città nel dopoguerra.

Negli ultimi anni, proprio lo stesso Giappone che aveva in passato lanciato la tendenza dei karaoke, ha fatto tornare in voga questi splendidi listening bar. “I listening bar dimostrano come le persone desiderino approcci più attenti: essere in grado di ascoltare la musica, ascoltarsi a vicenda ed essere in grado di ascoltare i propri pensieri mentre bevono.”

Ad oggi, i listening bar sono un trend globale, tanto che ogni città cosmopolita che si rispetti ne ha uno. Ad esempio, negli Stati Uniti, il fenomeno ha cominciato a farsi notare a partire dal 2017, con Tokyo Record Bar & Tokyo Listening Room a New York. Qui il concept è proprio: “an underground listening room dedicated to Quality & obsession through music, food & booze”, ovvero “una sala d’ascolto sotterranea dedicata alla qualità e all’ossessione attraverso musica, cibo e alcol”.

A Parigi c’è invece il “Montezuma Café”, un seminterrato con uno dei sistemi audio più all’avanguardia al mondo, mentre al piano superiore servono piatti da bistrot e bottiglie d’annata.

Abbiamo poi anche il “Rhinoçéros” a Berlino, il “Curtis”, il “Salvadiscos” e “l’Oblicuo” a Barcellona.

In Italia, con concept simile abbiamo attualmente a Milano il “Ronin”, sito a Chinatown in un palazzo interamente dedicato a cucina e cultura giapponese, con al piano terra un listening bar. Esistono tuttavia altre realtà simili, anche se alcune adottano un approccio più fluido e non necessariamente fedele al concetto originale.

Sostanzialmente, tutti i listenig bar sono frequentati da un pubblico accomunato dalla voglia di evadere dalla movida metropolitana e passare una serata più tranquilla, lontano da canzoni commerciali e ambienti rumorosi e turbolenti.

Chissà che non diventi, anche in Italia, la nuova tendenza!

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