Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Somewhere Over the Raimbow”
Nei film, è probabilmente la musica il vero moltiplicatore di emozioni.
“Le scene più forti, quelle di cui ci si ricorda, non sono mai scene in cui delle persone parlano, ma quasi sempre scene di musica e immagini” Stanley Kubrick.
Effettivamente è così, ed è proprio per questo che, con l’evoluzione del cinema, si è compresa l’importanza che la musica poteva assumere all’interno di un film e i registi hanno iniziato a commissionare le musiche dei film più importanti a compositori affermati. Da Hans Zimemer a Ennio Morricone, sono stati e sono ad oggi molti noti artisti, capaci di trasportare lo spettatore nella perfetta dimensione emotiva ricercata in un determinato momento della pellicola.
Però, al di là del lavoro di questi compositori, all’occorrenza compositori cinematografici, molto spesso nei film vengono utilizzate canzoni già esistenti precedentemente, con un successo più o meno noto.
Ma come avviene questa scelta? E chi effettivamente se ne occupa?
Il compito è di una figura nota come supervisore musicale. Sostanzialmente, il supervisore musicale, è una figura che, lavorando insieme al regista e alla produzione, ricerca e seleziona i brani musicali idonei per la produzione.
Viene quindi selezionata sia quella che potrebbe essere la colonna sonora del film che tutti quei brani che gli attori ascoltano eventualmente nel film, ad esempio in radio o per strada o ad un concerto.
Un supervisore musicale deve avere un’approfondita conoscenza della musica di ogni genere e decennio, e deve essere in grado di individuarne le più idonee al di là del proprio gusto personale. Una volta selezionate, occorre però avere il permesso di utilizzarle e quindi anche negoziare le tariffe, fare ricerca sul copyright. Per prima cosa, bisogna capire di chi sono i diritti di una canzone e arrivare alla giusta persona attraverso chiamate, email e il processo porta via spesso molto tempo ed energia.
In un’intervista, dei supervisori musicali hanno affermato che tra gli artisti più ostici da cui ottenere le canzoni ci sono i Beatles, i Rolling Stones, Madonna e gli U2. Infatti l’uso di “Tomorrow Never Knows” dei Beatles nella serie Mad Men costò 250mila dollari.
Diverse sono quindi i brani noti utilizzate per film, e al primo posto c’è “Somewhere Over the Raimbow”. La canzone originale è stata utilizzata come colonna sonora de “Il Mago di Oz”, mentre la cover che presenta anche alcuni elementi di “What a Wonderful World” è stata utilizzata in “Vi presento Joe Black”. Proseguiamo poi con “Sweet home Alabama”, popolare nel mondo del cinema e utilizzata oltre che per l’omonimo film, anche per “Forrest Gump”, “USS Alabama”, “Da morire”, “8 Mile” e il cartone animato “Cattivissimo me”.
Concludiamo con un classico di James Brown “I got you( I feel good)” , utilizzato per “Good Morning Vietnam”, “Asterix”, “Transformers”, “Garfield” e “I Simpson – il film”.
Che siano brani inediti o magari già utilizzati, spesso, sono capaci di raccontare ed emozionare più di quanto parole o immagini possano fare, ed è per questo che ad oggi risultano componente indispensabile anche nel mondo cinematografico.