Per far ottenere ad una società un finanziamento regionale di 9 milioni (il 50% dei 18 milioni previsti) come contributo per l’investimento in Puglia delle Grandi imprese, l’allora assessore all’Urbanistica della Regione Puglia, Alfonsino Pisicchio, e suo fratello Enzo, arrestati ieri, avrebbero concordato uno scambio di utilità che nelle conversazioni intercettate chiamano ripetutamente “contratto di programma”. L’accordo prevede assunzioni di famigliari e di militanti politici, pagamento di iniziative elettorali di Alfonsino e di una festa di laurea. Lo ricostruisce l’ordinanza che ha portato agli arresti di ieri, 10 aprile.
Il cosiddetto “contratto di programma” (come lo chiama Enzo Pisicchio) prevede che la famiglia Pisicchio aiuti una impresa di servizi informatici e telecomunicazioni nei rapporti con diversi enti regionali (Puglia Sviluppo, Innovapuglia, Aeroporti di Puglia e Acquedotto Pugliese). Per questo i Pisicchio si adoperano affinché la società vinca anche una gara (che non sarà però vinta dall’impresa) con Aeroporti di Puglia, dopo aver ottenuto 9 milioni di euro di contributi esibendo una polizza fidejussoria che sarebbe poi risultata falsa. ” A riprova – secondo i pm – dei legami tra la società e i Pisicchio, durante le indagini a casa di Enzo Pisicchio vengono sequestrati 65mila euro in contanti nascosti in una busta per rifiuti trovata sul balcone della cucina. In un’altra perquisizione, compiuta nella segreteria politica di Alfonsino Pisicchio, fu trovata una lista con i nomi di 139 persone da far assumere.