“Qualche settimana fa ci sono stati 130 arresti, più altri 50 negli ultimi giorni, legati alle indagini che riguardano la presenza, nella città di Bari, di clan mafiosi in varie faccende della città. Anche una consigliera comunale è stata arrestata con l’ipotesi di voto di scambio politico mafioso ma la cosa più grave, passata in secondo piano anche sui mezzi di comunicazione nazionali, è che è stata commissariata con un amministratore giudiziario, la principale società pubblica dei trasporti l’Amtab, di cui il Comune è socio unico, e dove la Procura distrettuale antimafia ha riscontrato il controllo quasi completo delle assunzioni e della gestione da parte dei clan mafiosi”. Lo afferma, a Tgcom, il deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis.
“Non mi è sembrato di vedere Decaro, il presidente di tutti i sindaci, muovere un dito quando per altri comuni è stata predisposta la commissione di accesso per molto meno. Nel caso di Bari ci sono ipotesi e tesi della Procura distrettuale antimafia che ha sollevato dall’incarico la governance della società nominando un amministratore giudiziario. Se la commissione d’accesso che è stata disposta per tutti i comuni d’Italia quando ci sono state queste infiltrazioni perché dovrebbe essere ora un attacco politico? Quando Piantedosi, stimato Prefetto che non si fa tirare la giacca da nessuno, ha disposto lo scioglimento dei comuni di Anzio e Nettuno a guida centrodestra cosa era, un suicidio politico? E’ evidente che a Bari ci sono le condizioni per farlo”.