Finanzieri della Tenenza di Gioia del Colle, nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, hanno effettuato, nei giorni scorsi, un accesso presso un’officina meccanica localizzata nel Comune di Gioia del Colle che operava senza alcuna autorizzazione prevista dalla legge. All’interno dei locali sono stati rinvenuti una serie di attrezzature utili per lo svolgimento dell’attività di riparazioni meccaniche (cavalletti, compressore, crick mobili, banchi da lavoro completi di strumentazioni e utensileria, carrello attrezzi, carica batterie, gruette sollevatrici), pezzi ricambio ed autovetture in corso di riparazione.
Il titolare dell’officina, sprovvisto di partita IVA e sconosciuto al Fisco per non aver presentato alcuna dichiarazione fiscale (“evasore totale”), non è stato in grado di esibire alcuna licenza o autorizzazione all’esercizio dell’attività e perciò è stato anche segnalato alla Camera di Commercio per la mancata iscrizione nel Registro delle Imprese esercenti l’attività di autoriparazione disciplinata dall’articolo 2 della Legge 122/1992 (“Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell’attività di autoriparazione”) per cui è prevista l’irrogazione di una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 5.164 euro a un massimo di 15.493 euro, oltre al sequestro amministrativo delle attrezzature utilizzate per lo svolgimento dell’attività abusiva.
I controlli della Guardia di Finanza a contrasto delle attività completamente “in nero”, sconosciute al Fisco, continuano con regolarità: il sommerso pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientato alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) per massimizzare i profitti e ottenere vantaggi competitivi impropri in danno degli operatori rispettosi delle regole, della collettività e del sistema Paese in generale. Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dal Corpo contro gli evasori totali e ad ogni forma di abusivismo.