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Pidocchi nelle scuole di Bari, il pediatra: “Nessun allarmismo”

I consigli dell’esperto

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Lun, 4 Marzo 2024 - 18:15

Si rincorrono gli episodi della presenza di pidocchi nelle scuole baresi. Le chat delle mamme esplodono di segnalazioni. Ne abbiamo parlato con il pediatra Antonio DI Mauro.

Dottore arrivano diverse segnalazioni sulla presenza di pidocchi nelle scuole, qual è la situazione?

L’infestazione da pidocchi – chiamata in medichese “pediculosi”, è un problema che si presenta con una certa frequenza e ciclicità all’interno di comunità di bambini. Nessun allarmismo. La presenza di pidocchi nelle scuole, di per sé, non ha risvolti allarmanti sulla salute della comunità scolastica, ma troppo spesso la diagnosi di pediculosi viene vissuta con estrema paura e allarmismo. Troppi i luoghi comuni e le fake news che circolano su questa patologia che io amo definire “democratica”: è endemica in tutto il mondo, e colpisce tutti, indipendentemente dallo stato sociale. Non deve pertanto creare stigma, ansia o disagio tra le famiglie. Non c’entra l’etnia, la lunghezza dei capelli, la frequenza dei lavaggi, l’igiene personale, la presenza di animali domestici in casa. Tutti vecchi ed errati retaggi culturali.

Ci sono periodi dell’anno particolarmente a rischio?

Il pidocchio non conosce stagioni. Ma i periodi dell’anno più a rischio sono quelli dove c’è maggior contatto interumano, condizioni socio-ambientali di promiscuità e affollamento. Il periodo di frequenza scolastica – da settembre a maggio – è quindi quello “perfetto” per garantire la trasmissione. Le uova possono restare vitali sulle superfici per una decina di giorni e se si depositano ad esempio su sciarpe e cappelli ammassati nelle aule, è facile comprendere come la diffusione diventi facile. Il pidocchio invece “non saltella da una testa ad un altra” ma si trasmette solo per stretto contatto interumano.

Come si riconoscono e cosa occorre fare nell’immediato?

Il pidocchio è un parassita di colore grigio-marrone, che si lega saldamente ai capelli e si nutre di sangue. Sopravvive poco tempo lontano dall’uomo essendo un parassita obbligato.
La femmina del pidocchio depone le uova (lendini) che fissa alla base del capello con un “collante”. Le uova si schiudono poi nell’arco di due settimane ma come detto restano vitali anche lontano dall’uomo.
Spesso la pediculosi è asintomatica e passa misconosciuta. In altri casi è riconosciuta per il prurito intenso conseguente alla sensibilizzazione alla saliva del pidocchio. In questi casi, il pediatra o anche il genitore, all’ispezione dei capelli riconoscerà le lendini o i pidocchi maturi. In alcuni casi vi saranno anche lesioni da grattamento e arrossamento del cuoio capelluto, fino anche all’impetigine (sovrainfezioni batteriche) e alla linfoadenopatia.
In caso di pediculosi bisogna recarsi dal pediatra curante per la valutazione clinica, la terapia e la notifica secondo le disposizioni legislative attuali. L’allontanamento dalla comunità del soggetto affetto da pediculosi deve essere fatto fino al termine del trattamento disinfestante. In linea generale è bene ripetere il trattamento dopo 7 giorni per la possibilità di sopravvivenza delle uova.

La presenza dei pidocchi può degenerare e creare problemi gravi?

Possibile ma estremamente improbabile alle nostre latitudini e con la pediculosi del capo. Nessun allarmismo.

Esiste una prevenzione contro i pidocchi?

Sono attualmente commercializzate preparazioni finalizzate a creare un ambiente sfavorevole all’insediamento dei pidocchi nei periodi di epidemia scolastica. La vera prevenzione però risiede nell’interrompere la trasmissione interumana dell’infestazione con il controllo regolare di capelli e cuoio capelluto dei contatti e dei conviventi, il lavaggio degli indumenti (comprese lenzuola, federe e asciugamani) e degli oggetti da toilette dei portatori, bisogna evitare la condivisione di oggetti che possono aver toccato i capelli (pettini, spazzole, cappelli, sciarpe, giubbotti, maglioni, maglie). Affidatevi con fiducia al vostro pediatra curante che saprà indirizzarvi al meglio per la cura e la prevenzione della pediculosi. Ed evitate come sempre il “fai da te”.

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