Il settore del property management è stato protagonista di una forte espansione in Italia, così come a Bari. Stiamo parlando del segmento di mercato che raccoglie le figure degli intermediari che operano per conto dei proprietari di immobili: si occupa di tutti gli adempimenti legati alle locazioni brevi. Praticamente un professionista che gestisce proprietà di terzi con lo scopo di preservarne o aumentarne il valore.
Il property manager studia quindi il mercato immobiliare, valuta domanda e offerta e confrontando con proprietà simili stabilisce l’importo del canone di locazione. Lo scopo è massimizzare le entrate per il locatore, senza ovviamente scoraggiare eventuali locatari a causa di un affitto eccessivamente elevato. Il professionista inoltre pubblicizza la proprietà e cercare potenziali inquilini. Effettua poi la selezione degli ospiti, cercando tra i diversi candidati le caratteristiche dell’affittuario ideale e si occupa di negoziare con il locatario i dettagli contrattuali.
Gestire una proprietà data in locazione significa anche gestire gli inquilini e offrire loro servizi per garantire loro la migliore permanenza. Si occupa quindi del check in e check out, della pulizia e di ogni necessità dell’ospite.
Per Gianluca Di Serio, titolare della Di Serio Real Estate, che gestisce numerosi appartamenti in centro, però quella del property manager “è sicuramente una professione nuova a Bari, ma il mercato si è espandendo talmente in fretta che quasi si sta saturando”.
Secondo quanto racconta l’imprenditore, infatti, “il mercato delle affitti e delle compravendite su Bari è dopato in maniera irregolare dalle locazioni turistiche. Pare – racconta – che affronteremo la stagione estiva con duemila nuove camere. Noi però selezioniamo immobili di alto livello e localizzati solo nel quartiere murattiano, Madonnella e nell’ umbertino, dove si concentrerà maggiormente il business delle attività ricettive. Purtroppo – conclude – stiamo assistendo ad un boom di alloggi turistici riadattati quindi in case per soggiorni brevi. Con questa esplosione dell’offerta, si deve però trovare un modo per qualificarla, coordinarla e fare sistema. Ampliare l’accoglienza – chiarisce Di Serio – è un bene. Ma sarebbe ancor più valido riuscire a fare rete con una progettualità comune, e anche magari mettere dei paletti. I vantaggi sarebbero ancor più grandi per la città. A Bari – conclude – otto strutture ricettive su dieci risultano abusive. Sfuggendo così a controlli e fisco e rappresentando una forma di concorrenza sleale per le aziende del settore. Sono indispensabili quindi maggiori controlli”.