Non ci sono farmacie nel Quartierino. Non c’è un ufficio postale. Salumerie e fruttivendoli hanno chiuso la saracinesca da tempo. Da quando tre grandi supermercati hanno reso difficile la loro sopravvivenza. In compenso le gru sono visibili quasi ad ogni angolo. Passato il tempo in cui questo era il quartiere scelto per la sua tranquillità: la viabilità, complice i quattro cantieri aperti dalle Ferrovie, è da tempo compromessa. Problema questo che, assicurano gli addetti ai lavori, migliorerà nel tempo. Intanto i residenti lamentano la mancanza di servizi. Nel caso in cui serva loro un medicinale d’urgenza, devono raggiungere in auto la prima farmacia utile che si trova a Poggiofranco.
“Dal 2015 – tuona Annamaria Lupo (associazione Quartierino) – chiediamo strutture idonee per il quartiere. Un’area ludica o uno studio medico associato. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte del comune. A breve partirà una raccolta firme per cercare di ottenere quanto chiediamo da anni. Dovete considerare che nel 2018 eravamo in mille e cinquecento e oggi sfioriamo i 2mila e 500 residenti con una viabilità che è decisamente compromessa dai cantieri in corso”.
Il problema del Quartierino si sta presentando anche in altri quartieri. Come ad esempio a Fesca dove stanno nascendo nuovi palazzi (al posto di vecchie ville) ma i servizi sono sempre meno. Nel quartiere ha chiuso qualche mese fa anche la storica pescheria.