“Noi abbiamo rilevato che non un problema che attiene a quello che era il programma di governo – osserva Foti rispondendo alle domande dei giornalisti fuori da Montecitorio -, sarà il Parlamento nella sua autonomia a decidere. Riteniamo che non sia il momento per il semplice fatto che non vi sono Regioni in questo momento che vanno al voto in cui si manifesta la necessità o meno di chiedersi qualcosa sul terzo mandato. Ed è un tema che può essere esaminato più tranquillamente in un quadro complessivo di eventuali modifiche che attengano a un principio di bilanciamento di poteri fra presidenti, giunta e consiglieri regionali”. “Il tema non è urgente – ribadisce il capogruppo alla Camera del partito della premier Giorgia Meloni -. Se lo si vuole ritenere tale, e si trova un accordo, bene.
Diversamente, il Parlamento deciderà nella sua autonomia. Auspico che il confronto venga fatto nel momento, e non è questo il momento, in cui si debba decidere con i tempi dovuti se entrare in una riforma complessiva del vertice della Regione, tenendo presente che oggi i Consigli regionali hanno tre organi, presidente, giunta e consiglio, e gli equilibri fra i tre organi vanno mantenuti”. Secondo Foti dietro la questione del terzo mandato “non c’è una partita sui rapporti di forza” nel centrodestra. “È inutile nascondersi dietro un dito. Penso – osserva – che la Lega abbia posto la questione in relazione ad alcuni governatori, nella fattispecie principalmente quello del Veneto, che vanno in scadenza con il secondo mandato. Ma non accade quest’anno. L’osservazione del presidente Fedriga, che è anche presidente della conferenza Stato-Regioni, mi sembra una posizione equilibrata. Parliamone in un quadro complessivo, dopo le elezioni Europee perché attualmente non vi è questa urgenza”.