Anche Bari scende in piazza per protestare contro l’emittente Rai in seguito a quanto accaduto ai rapper Ghali e Dargen D’Amico, censurati per aver espresso la propria solidarietà al popolo Palestinese. La protesta è in corso in queste ore, tantissime le persone accorse. I due artisti, nel corso della kermesse di Sanremo, ma non solo, avevano affermato più volte di volere fortemente il “cessate al fuoco” e lo “stop al al genocidio” in corso, riferendosi in particolare alla guerra in atto in Palestina, ma anche a tutte le altre guerre in corso. Nelle ultime apparizioni in Rai, il rapper Ghali, aveva risposto duramente alle accuse dell’ambasciatore di Israele a Roma che sui social aveva chiesto di non utilizzare la musica per parlare di questioni politiche.
“Ritengo vergognoso – ha scritto su X l’ambasciatore Alon Bar – che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto”. Da qui il comunicato di solidarietà da parte della Rai nei confronti del popolo di Israele che ha scatenato moltissime polemiche. Anche da Napoli è arrivato un esposto contro la replica Rai all’ambasciatore di Israele. L’esposto è stato presentato alla Procura di Roma dall’avvocato Sergio Pisani che ha dichiarato che “con il comunicato letto dopo le rimostranze dell’ambasciatore israeliano alle parole stop al genocidio pronunciate dal cantante Ghali sul palco dell’Ariston, l’amministratore delegato della Rai ha voluto silenziare quanti stanno provando a tenere alta l’attenzione su ciò che sta succedendo a Gaza da ormai 4 mesi”.
A Bari, così come in altre città, sono in corso diversi sit-in di protesta nei confronti dell’emittente che secondo i manifestanti in piazza, che chiedono a gran voce lo stop alla guerra, starebbe applicando politiche di censura in merito a quanto sta accadendo sulla striscia di Gaza. Attualmente, sono circa un centinaio le persone che, munite di bandiere della Palestina, ma anche kefiah, simbolo palestinese, e cartelli che recitano le parole dei brani portati in gara dagli artisti, proprio contro la guerra e contro le morti in mare. Attualmente, via Dalmazia, tratto compreso tra le via Egnatia e Matteotti è chiusa al transito. La Polizia Locale consiglia percorsi alternativi.