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Cena afrodisiaca in agriturismo per 2mila innamorati pugliesi

All’appuntamento non possono mancare i fiori

Pubblicato da: redazione | Mer, 14 Febbraio 2024 - 10:42

Sono  oltre 2mila gli innamorati pugliesi che hanno scelto di festeggiare San Valentino con una cena romantica in agriturismo immersi nella tranquillità della campagna e a contatto con la natura, con menù afrodisiaci a base di prodotti agricoli a Km0 come il pesto di Ridolfo Valentino o lo spritz afrodisiaco. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, sulla base delle indicazioni dell’associazione agrituristica Terranostra Puglia per San Valentino. Dal pesto di Rodolfo Valentino allo spritz agricolo afrodisiaco, dal peperoncino al finocchietto selvatico, dallo zafferano al cinipi fino al verruch, dalle mandorle al miele, ma anche le  ostriche a miglio 0 degli allevamenti locali e i funghi afrodisiaci naturali per eccellenza, sono solo alcuni dei superfood che per gusto e qualità nutrizionali si possono mettere in tavola per la cena di San Valentino.

All’appuntamento non possono mancare i fiori che oltre un pugliese su due (53%) che fa regali per San Valentino ha scelto di donare quest’anno, anche per sostenere il settore florovivaistico regionale che vale 160 milioni di euro in Puglia che si posiziona al 5° posto della classifica nazionale delle regioni che hanno una forte vocazione nella produzione di fiori e piante. Una grande varietà d’offerta garantita dai florovivaisti –aggiunge Coldiretti regionale – nonostante le difficoltà climatiche, tra maltempo e siccità e, soprattutto, l’esplosione dei costi di produzione, più che raddoppiati a causa dei rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre.

A pesare è anche la concorrenza sleale dall’estero con le importazioni di piante e fiori che nel 2023 hanno raggiunto il valore di quasi 900 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto all’anno precedente, secondo proiezioni Coldiretti su dati Istat. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sul lavoro sono le donne. Al contrario, i fiori Made in Italy sono più sostenibili – precisa la Coldiretti Puglia – durano di più, ma sono anche più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi tempi di viaggio che fanno arrivare quelli stranieri meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che presentano aromi più intensi e caratteristici. Il consiglio è, dunque, di acquistare fiori e piante assicurandosi dell’origine nazionale meglio direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica – conclude Coldiretti – per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori e rispetta l’ambiente e l’occupazione.

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