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A Bari aree cani spesso sporche e trasandate: “Manca la civiltà”

Ci sono sgambatoi in quasi tutti i quartieri della città - VIDEO

Pubblicato da: redazione | Sab, 20 Gennaio 2024 - 14:26

Cresce il numero degli animali domestici a Bari come nel resto della Puglia. I cani in particolare continuano a essere “la scelta” per molte famiglie. Ma gli amici a quattro zampe, a prescindere dalla loro mole, hanno bisogno di lunghe passeggiate o di giocare al sicuro da auto o da altri pericoli. Non tutti possono contare su un giardino o su grandi spazi aperti. Per questo nel corso dell’ultimo decennio anche Bari si è munita di aree cani distribuite per i quartieri della città.  Certo si sarebbe potuto fare meglio, ma sicuramente eccetto il centro ci sono spazi dedicati in tutti i quartieri della città. La creazione di aree cani ha diversi vantaggi: il contenimento delle aree di deiezione degli animali, che vengono indirizzati direttamente nello spazio a loro dedicato, e la tranquillità per il proprietario, che può lasciar correre il proprio amico a quattro zampe, finalmente libero dal guinzaglio.

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All’interno del parco è possibile individuare delle zone apposite dove realizzare le aree cani: è importante valutare la presenza di zone d’ombra e possibilmente la presenza di una fontanella, per permettere agli animali di bere; inoltre lo spazio dedicato è importante che sia in un’area defilata o poco centrale del giardino pubblico. Definita la zona si potrà delimitare l’area con diversi tipi di staccionate e reti, o utilizzare soluzioni modulari di pannelli zincati plastificati, a cui aggiungere un cancello carraio con un piccolo catenaccio che permetta di assicurare la chiusura dell’area in modo che i cani possano essere slegati in tranquillità.

Le dimensioni devono essere di almeno 250 metri quadrati, perché l’area cani non è un luogo dove sostare per un’ora, non deve essere il solo luogo di svago per il cane, ma quando è all’interno lo stesso deve poter correre e muoversi e dove gli spazi sono stretti i conflitti si alzano. Chi, invece, possiede già un terreno che vuole destinare alla creazione di un dog park deve semplicemente presentare domanda al comune e attendere l’autorizzazione. Nel momento in cui il progetto viene approvato, si può passare alla messa in sicurezza dell’area recitandola per evitare spiacevoli incidenti.

Questa è la teoria, poi c’è la pratica che si cozza spesso con la maleducazione di cui usufruisce di queste aree. Capita spesso che le deiezioni dei cani vengano lasciate lì determinando, nel corso dei giorni, cattivo odore soprattutto nel periodo estivo. “Prima di far entrare il mio cane nell’area – racconta un’utente a borderline24 – faccio un giro e raccolgo le feci degli altri cani. Difficile trovare l’area pulita e questo non è giusto: è una questione di civiltà”. Capita spesso anche che negli sgambatoi qualche odiatore seriale lasci appositamente polpette avvelenate. Sono stati diversi gli episodi di cani avvelenati in alcune aree della città. Azioni che sono rimaste impunite. Così come impunita resta l’inciviltà di chi non ha cura dello spazio che utilizza. Chissà se la benedizione sugli animali fatta in occasione della celebrazione di Sant’Antonio Abate, il patrono degli animali, sia arrivata anche a proprietari incivili e, perché no, a quegli odiatori seriali che non passano mai di moda.

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