“Siamo felici che finalmente abbiano proseguito con i lavori, ma la pista ciclabile potevano pensarla meglio. Così è pericolosa”. A raccontarlo a Borderline24 sono alcuni cittadini di Palese, intervenuti in merito a via Francesco Speranza, dove, proprio durante i giorni di feste, si sono tenuti i lavori relativi al cosiddetto “vialone”, strada che collega diverse zone del quartiere, ma non solo, sotto l’occhio del ciclone prima per la morte di una giovane donna, poi per i lavori a metà e adesso, evidenziano alcuni residenti “per lavori fatti male che la rendono comunque poco sicura”.
Il problema, secondo alcuni, sarebbe relativo alle uscite e agli ingressi della strada che fa da raccordo verso altre zone, tra cui Bitonto, ma anche Catino e Bari. “Anche guidando con molta prudenza, sia immettersi sul vialone, sia uscire dalla strada in questione, risulta molto pericoloso. Non solo hanno pensato bene di metterci la pista ciclabile e pedonale, ma hanno anche posizionato i parcheggi in maniera tale che, uno, appena uscito dalla strada, per immettersi sul vialone, si trova le auto quasi di fronte, con la percezione di averle in mezzo alla corsia. A questo si aggiunge il fatto che bisogna giustamente fare attenzione a pedoni e ciclisti che non sempre rispettano le regole e, soprattutto gli ultimi, monopattini compresi, sfrecciano a tutte le ore. La pista e gli spazi dedicati ai pedoni in pratica sono nel mezzo di ingressi e uscite di una strada trafficata, nessun cambiamento dunque rispetto a cinque anni fa, quando ci è scappato il morto” – conclude.
A questa problematica si aggiunge il fatto che, nonostante i lavori siano stati concepiti per promuovere un transito lento, gli autisti, evidenziano ancora i residenti, “a volte” continuano ad utilizzarla come “pista da rally”. “L’unica cosa che dovevano fare dal principio – spiega un’altra residente – era mettere dei dossi, non solo lo spauracchio dell’autovelox. Dossi sulla corsia principale e segnali luminosi che facciano comprendere che, usciti dal raccordo, ci si può imbattere in una pista ciclabile. Chi non conosce quella strada, non ci pensa e sfreccia. Purtroppo, a mio parere, la zona, è ancora poco illuminata e nonostante i lavori alcune problematiche storiche restano. Speriamo che le nostre richieste vengano accolte” – conclude, rivolgendosi alle istituzioni.