Una neonata è stata lasciata nella culla termica della parrocchia San Giovanni Battista, nel cuore del quartiere Poggiofranco. È avvenuto alle 7 di questa mattina, quando, tramite un sensore, è arrivato l’avviso sul cellulare del parroco don Antonio Ruccia. Potrebbe avere una settimana e le sue condizioni di salute sembrano buone. A luglio 2020 un altro neonato fu abbandonato nella culla termica della stessa chiesa Accanto al neonato c’era anche un bigliettino, probabilmente lasciato dai genitori, con indicazioni sul nome da dare al piccolo: Luigi. “Mamma e papà ti ameranno per sempre”, è scritto.
La culla termica, l’unica a Bari e una delle tre presenti in Puglia, si trova in via Arcidiacono. Protetta da un cancello grigio e da inferriate, circondata da alberi frondosi, c’è la piccola stanza che custodisce la culla termica, una ‘ruota degli esposti’ aggiornata ai tempi e alle tecnologie attuali. Quando un neonato viene posato all’interno di quella che appare esteriormente come una incubatrice, scattano due azioni immediate: il riscaldamento del lettino e il sensore sonoro che avvisa sacerdote e reparto. Se il neonato è nudo la temperatura raggiunta nella culla si assesta tra i 32 e i 34 gradi centigradi, se il bambino è avvolto in coperte o è vestito, come e’ successo stamattina, il macchinario è in grado di gestirne il calore. Sulle grate che circondano il piccolo locale in cui si trova la culla campeggia un manifesto: “Nessun bambino è un errore. Se sei in una situazione difficile e non riesci a prenderti cura del tuo bambino, lascialo nella culla termica. Nel più completo anonimato, sarà accolto e assistito”. La struttura permette infatti, di lasciare i neonati nel pieno rispetto della sicurezza del bambino ma anche e soprattutto della privacy di chi lo deposita. L’accesso libero è garantito 24 ore su 24.