“È assurdo perdere la vita così. È assurdo che basti un attimo per togliere un marito a sua moglie o un padre ai suoi figli. È assurdo tutto ciò” – scrive sui social Luca Di Giacomo, uno dei figli di Mauro Di Giacomo, l’osteopata ucciso ieri con diversi colpi di pistola, a pochi metri dalla sua abitazione in via Giacomo Tauro, nel quartiere di Poggiofranco – “caro papà io ti saluto e ti ringrazio per essermi stato sempre vicino, nel bene e nel male. Hai sempre fatto il tuo, forse anche di più. Mi hai insegnato tante cose e ne farò tesoro peri il futuro. Adesso sta a me diventare uomo, e lo diventerò perché sarai sempre con me. Ciao papà” – ha concluso.
Vendetta personale, è questa una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti impegnati, in queste ore, a ricostruire le dinamiche che hanno portato all’omicidio del 63enne. Le indagini, che stanno proseguendo in queste ore, si stanno concentrando nella vita privata della vittima. Nelle scorse ore è stato ascoltato un medico dello studio privato in cui Di Giacomo lavorava, oltre all’attività effettuata al Policlinico di Bari. Il medico ha riferito che negli scorsi giorni Di Giacomo, aveva ricevuto una lettera anonima che però non conteneva minacce. Secondo quanto ricostruito sino ad ora, l’assassino, avrebbe atteso l’osteopata sotto casa e, dopo una breve lite, avrebbe sparato almeno sei colpi di pistola. Di questi uno ha colpito Di Giacomo alle spalle. L’assassino avrebbe agito da solo, dileguandosi subito dopo con lauto. Al momento è esclusa la pista della criminalità organizzata. In queste ore gli inquirenti acquisiranno i tabulati del telefono della vittima sul cui corpo sarà effettuata l’autopsia. Il caso è stato preso in carico dal sostituto procuratore Matteo Soave.
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