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Bari, tanti in bici da Palese a Fesca: “Ma è pericoloso”

Alcuni transitano anche sulla tangenziale. La denuncia: "Speriamo presto in un collegamento diretto"

Pubblicato da: Francesca Emilio | Ven, 8 Dicembre 2023 - 11:21

“Siamo in tanti ad andare in bici da Palese a Bari. Molti di noi utilizzano l’app del Comune che permette di ricevere denaro se si utilizzano mezzi ecosostenibili, possibile che non si rendano conto del fatto che è pericoloso? Possibile che non ci sia un ponticello, qualcosa, per facilitare il transito?”. A raccontarlo a Borderline24 è un cittadino Barese che percorre moltissimi chilometri sulle due ruote, fortemente preoccupato per una situazione che “non cambia da anni”. Ma si tratta di un pensiero condiviso da molti.

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C’è chi fa giri lunghissimi, percorrendo a volte anche la 16bis o, in alternativa, viale Europa che dal San Paolo poi, permette di arrivare nel cuore del capoluogo pugliese, chi invece accorcia, percorrendo con il proprio mezzo, il tratto in cui, sulla lama, appena sotto il ponte della 16bis, quello che permette di arrivare all’uscita che conduce poi direttamente all’altezza del benzinaio, passa un tubo abbastanza grande “da permettere il transito di una bici o un monopattino in mano”, ma in modalità “equilibrista” così da evitare un tratto di tangenziale e ritrovarsi direttamente in zona Fesca-San Girolamo.

“E’ molto pericoloso – spiega un’altra residente – ma per alcuni è necessario. Purtroppo è una storia vecchia, accadeva anche molti anni fa ed è davvero un grande paradosso che, ancora oggi, in cui sono notevolmente aumentati i ciclisti, ma anche chi utilizza il monopattino, non si sia fatto nulla. Non serve un grande progetto, basterebbe un percorso semplice, almeno per evitare che si percorrano strade pericolose, perché purtroppo le strade a Bari non sono sicure” – conclude. Eppure un progetto relativo alla costruzione di un ponte ciclopedonale per riconnettere i quartieri San Girolamo e Fesca con Palese, attraversando la lama Balice, c’è.

Il progetto, in particolare, è stato presentato e approvato dal Comune nel luglio del 2020, con l’obiettivo di progettare e calendarizzare entro la fine dello stesso anno la gara pubblica e l’affidamento ai lavori. L’obiettivo della realizzazione del ponte sarebbe stata quella di ideare una soluzione di viabilità ciclabile in direzione nord-sud in sede promiscua, con un innesto lungo la linea di costa e parallelamente verso l’interno, risolvendo in questo modo il problema di continuità della rete viaria litoranea, con la conseguente connessione di parti di città vicine, ma non collegate, con la realizzazione, oltre a piste ciclabili e percorsi antecedenti alla zona della Lama Balice anche di un sovrappasso ciclopedonale con tecnologie a secco e materiali removibili che si sarebbe dovuto innestare su strada del Baraccone.

Per il progetto, diverso da quello previsto per la cucitura del lungomare di Palese a quello di San Girolamo, il Comune aveva chiesto alla Regione un cofinanziamento di 560mila euro. Per l’intera opera era prevista una spesa di un milione e 122mila euro.L’intento oltre a quello di “ricucire le due zone” era anche quello di “ripristinare una condizione di sicurezza stradale”. “Il Comune – aveva dichiarato allora il sindaco di Bari, Antonio Decaro – prende un impegno preciso che è quello di aprire il cantiere entro la primavera prossima, e faremo di tutto per rispettarlo”. Ad oggi però, per i ciclisti, non è ancora possibile muoversi su un percorso che unisca Fesca-San Girolamo a Palese e viceversa.  “Spero sul serio – prosegue la residente – che qualcosa possa essere fatto in tempi brevi. Sono state fatte moltissime cose nel frattempo, alcune anche meno necessarie. Qui parliamo di sicurezza per i ciclisti, non di cose banali, sarebbe ok anche un ponte piccolo, di legno. Quanto e cosa, esattamente, dobbiamo aspettare ancora?” – ha concluso.

Foto pixabay

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