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Parla l’ex Bolzoni: “A questo Bari manca Antenucci “

Il 'doppio ex' ha raccontato le sue avventure a Lecco e Bari e analizzato la crisi biancorossa

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Gio, 30 Novembre 2023 - 17:45

Con la pesante sconfitta interna maturata contro il Venezia, si è aperta ufficialmente la crisi tecnica del Bari. Ma il ko subito contro i lagunari ha anche acuito la tensione tra la tifoseria e la proprietà biancorossa. Tuttavia, la classifica è ancora molto corta e tutto è ancora possibile. Gli uomini di Marino possono subito riscattarsi, nel prossimo match esterno contro il Lecco.

Per trattare i vari temi di questa gara, senza tralasciare la crisi dei galletti, abbiamo interpellato un doppio ex di Bari e Lecco, vale a dire Francesco Bolzoni. Bolzoni si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com per raccontare anche la sua carriera e le sue avventure in Puglia e in Lombardia.

Francesco Bolzoni, classe 1989, una lunga carriera che si è conclusa pochi mesi fa in Svizzera. Era arrivato proprio il momento di dire basta?
“Avevo sempre dolore al ginocchio e mi sono fatto visitare in Svizzera. Purtroppo non mi hanno concesso l’idoneità per continuare a giocare a calcio: rischiavo la protesi e mi hanno consigliato di smettere “.

E’ rimasto nel mondo del calcio? Di cosa di occupa?
“Sono il vice allenatore di Sannino all’Fc Paradiso, club di Lugano che milita nella terza serie elvetica”.

Carriera molto variegata con la parte finale giocata in Svizzera. Come mai questa scelta?
“Dopo i sei mesi da fuori rosa a Bari, avevo deciso di smettere. Poi arrivò la chiamata di Marco Padalino, ex calciatore della Sampdoria e direttore sportivo del Lugano under21 e decisi di andare a giocare lì come fuori quota. In seguito ho disputato altri sei mes,i sempre in Svizzera, prima della conclusione della carriera “.

In Italia, invece, ha vestito maglie prestigiose come quelle di Inter, Palermo e Bari. E’ stata l’esperienza in rosanero, quella più intensa e gratificante?
“Ero nel fiore degli anni: ho vinto il campionato di serie B e fatto bene la stagione successiva in serie A, prima della rottura del tendine d’Achille. Sono state stagioni che mi hanno dato tanto”.

Nel 2020, l’esperienza nel Lecco, prossimo avversario del Bari in campionato: che esperienza fu?
“E’ stata una bella esperienza con un grande staff tecnico guidato da mister D’Agostino. Il presidente Di Nunno riuscì ad allestire una squadra forte per puntare alla promozione. Sino a marzo le cose andarono bene, poi nelle ultime partite, avemmo un calo.”.

Che tipo è il presidente Di Nunno?
“E’ una persona molto diretta e generosa. Non ci ha mai fatto mancare nulla sotto ogni punto di vista”.

Dopo Lecco, l’approdo al Bari in serie D. Quanto fu complicato scendere di categoria?
“Avevo avuto dei contrasti con la nuova dirigenza dello Spezia e avevo deciso di cambiare aria. La proposta che mi fece il direttore sportivo del Bari, Matteo Scala, fu di mio gradimento. Ci ho pensato davvero pocoad accettare Bari. Ma la cosa che ha stupito anche me, è che sono riuscito a calarmi in una situazione che, all’inizio, non è stata facile. Abbiamo fatto un qualcosa che era scontato per tanti, ma non per noi (la promozione in serie C ndr)”.

Che ricordi ha di quel campionato nella quarta serie contro avversari sconosciuti e partite giocate in stadi improponibili?
“Quando siamo andati a San Cataldo c’era il riscaldamento spento e, se accendevamo una stufetta di troppo, andava via la luce. Quando invece andammo a Messina, giocammo su un campo in erba sintetica piccolissimo, forse non era neanche regolamentare. .Tuttavia conservo bellissimi ricordi di quella stagione: è stata un’esperienza che mi ha formato e fatto capire la fatica che fanno i ragazzi per emergere dalle categorie inferiori”.

Ma, giunti in serie C, le strade di Bolzoni e del Bari si separarono…
“A distanza di anni, non ho ancora capito perché Cornacchini mi escluse. In un’intervista dichiarò che mi presentai fuori forma al ritiro, ma vi assicuro che non fu così. Sinceramente non mi interessa neanche sapere quali furono i veri motivi della mia esclusione. Quando invece tornai dal prestito, l’anno successivo, il Ds Polito preferì puntare su altri calciatori. Provai ad andar via, ma senza risultati: non fu bello passare quel periodo fuori rosa, da solo e lontano dalla mia famiglia “.

E’ stato protagonista del primo Bari dei De Laurentiis. Avrebbe mai potuto immagine che, a distanza di pochi anni, si sarebbe passati alla contestazione?
“Sinceramente no, soprattutto dopo la stagione scorsa. Ma il tifoso barese difficilmente si accontenta e questa è la vera forza della tifoseria biancorossa. I tifosi pretendono altro dalla società dei De Laurentiis”.

Quanto era presente l’ombra di Aurelio De Laurentiis e del Napoli su di voi?
“Quando eravamo in serie D ricevemmo un video di auguri da parte di mister Ancellotti e dei calciatori del Napoli in occasione del Natale. Ma per il resto, abbiamo sempre pensato solo a giocare a calcio “.

Veniamo al Bari dei giorni nostri: la squadra di Marino è alquanto discontinua. Pesante l’ultimo ko interno contro il Venezia…
“La forza del Bari dello scorso anno è stata l’organizzazione, ma quest’anno le cose stanno andando diversamente. Mi aspettavo qualcosa in più perché il Bari è una buona squadra. Ma ripetersi non è mai facile “.

Cosa manca a questo Bari secondo lei?
“A questo Bari manca Antenucci: nel reparto avanzato creava competizione e tutti gli altri attaccanti erano costretti a dare qualcosa in più. Non a caso, lo scorso anno, i calciatori che sono migliorati maggiormente, sono stati quelli erano in competizione con Mirco. Una figura come lui manca e si vede “.

Il Bari può ambire ai playoff o meglio pensare a salvarsi quanto prima visto il clima che si è creato?
“Ho lavorato con Marino e il suo staff ai tempi dello Spezia: è un tecnico che trasmette serenità alla squadra e il suo vice, Massimo Mezzini, è una persona vera che può dare tanto al gruppo. Credo che il Bari possa fare un girone di ritorno migliore “.

E veniamo a questo Lecco Bari. Che partita si aspetta?
“Non sarà una partita facile per i Bari anche perché, giocare in quello stadio, non è semplice. Ma potrebbe essere l’occasione giusta per i galletti per dare una svolta al loro campionato “.

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