La truffa corre sul telefonino. Sono davvero tanti i messaggi e le telefonate che i consumatori stanno ricevendo da finti call center. Un modo per carpire dati e poi “venderli” al miglior offerente per far stipulare contratti di fornitura di energia elettrica, gas o telefonia fasulli o decisamente onerosi. Più volte la polizia postale ha invitato a stare attenti in merito alla diffusione di dati sensibili, anche per quanto riguarda i numeri delle carte di credito e gli IBAN richiesti a mezzo telefono.
Ci siamo rivolti ad una delle circa 200 delegazioni CAB – Centro Assistenza Bollette, diffuse su tutto il territorio nazionale, che offrono servizi gratuiti di assistenza e di consulenza in merito alle forniture, per farci spiegare cosa stia accadendo in questo periodo.
“Ormai il mercato – spiegano da CAB – anche in prossimità della fine del mercato tutelato a gennaio 2024 -, è saturo di finti call center che esercitano questa attività. Il suggerimento è chiaramente quello di non dare riscontro a queste richieste. Bisogna recarsi in una delle nostre delegazioni per verificare quanto dichiarato dall’operatore al telefono o contattare direttamente il fornitore di riferimento. Noi, dopo aver compreso le esigenze e le abitudini al consumo dell’utente, cerchiamo la soluzione più conveniente per il consumatore (residenziale e/o business). Talvolta non è neanche necessario cambiare fornitore, poiché il contratto in essere è già il più conveniente per l’utente, e in questi casi suggeriamo alcune best practice per risparmiare il più possibile e per ottimizzare i consumi.
Noi stessi – continuano – in qualità di CAB subiamo al contrario un problema simile, poiché in tutta Italia alcuni call center o finiti agenti di commercio, chiamano potenziali clienti spacciandosi per una delle nostre delegazioni. Fortunatamente, però, dato il rapporto di fiducia che si crea con i nostri utenti, sono veramente pochissimi quelli che ci cascano, per poi successivamente contattarci per risolvere il problema. Ci teniamo a precisare che nessuna delegazione CAB contatta telefonicamente gli utenti per proporre contratti o per chiedere dati sensibili e che l’azienda persegue costantemente, mediante denunce querele, tutti questi finti call center che vengono segnalati dagli utenti.
In caso di chiamate di finti operatori – concludono da CAB – invitiamo a denunciare alla delegazione più vicina”.
Sul mercato però, è bene precisare che vi sono società regolarmente autorizzate dai distributori principali a contattare (anche a mezzo Whatsapp) i clienti, per richiedere conferma dei consumi e del corretto funzionamento dei contatori. Le richieste però, si fermano a questo: fotografia dei consumi sul contatore e conferma del numero di matricola. Queste due informazioni non sono utili per la sottoscrizione di un contratto, bensì, hanno unicamente finalità di controllo.
Alla luce di queste informazioni e al fine di consentire agli utenti di poter identificare le ditte autorizzate, Borderline24 ha esortato le aziende pubbliche a fornire ufficialmente le liste di queste società e i relativi numeri di riferimento autorizzati, così da consentire agli utenti di riconoscere la vera società autorizzata e evitar loro di cadere nella trappola di finti call center.