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Spaccate a Bari, poche denunce. L’appello di Decaro ai commercianti

"Tutti devono fare la loro parte, dopo la riforma Cartabia denunciare diventa importante, altrimenti non si può neanche avviare indagine"

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Ven, 24 Novembre 2023 - 18:28

Tornano le spaccate nei negozi di Bari, ma pochissimi commercianti hanno presentato denuncia. E con la riforma Cartabia la mancanza di querela comporta l’impossibilità di procedere con le indagini. L’appello è del sindaco Antonio Decaro: “Oggi, dopo la riforma Cartabia, nel caso di alcuni reati, come i furti, anche se aggravati, l’unico modo per mettere le Forze dell’ordine nelle condizioni di fare il proprio lavoro è sporgere querela. Senza questo passaggio formale, a cura della persona offesa, è impossibile anche solo avviare una indagine. Ci potranno essere immagini, telecamere o testimoni, ma nulla si può fare. Nemmeno procedere nel riconoscimento degli autori di questi reati che, seppur considerati minori nei codici, incidono moltissimo nella percezione della sicurezza per i cittadini e gli operatori economici”.

“Voglio ringraziare il Prefetto e tutti i vertici delle Forze dell’Ordine – continua – per aver subito mostrato attenzione alle mie richieste seguite agli episodi di “spaccate” avvenute nei giorni scorsi. Ma purtroppo, durante il Comitato di Ordine e sicurezza pubblica tenutosi ieri, è emerso che nessun titolare delle attività che ha subito danni in questi giorni avrebbe sporto querela, rendendo impossibile allo stato lo svolgimento delle indagini, anche di fronte a prove concrete. Il presidio delle Forze dell’ordine, così come l’attenzione sulla questione, resteranno costanti ma è importante che tutti facciamo la nostra parte”.

“Dopo la riforma quindi denunciare diventa ancora più importante. L’atto di coraggio individuale può così anche rappresentare un’assunzione di responsabilità “collettiva” che aiuta a migliorare la qualità e le condizioni di vita non solo per sé ma anche per gli altri e per la nostra città. Per questo invito tutti i titolari di attività economiche che dovessero subire atti predatori a sporgere querela formale e a non limitarsi alla mera denuncia comunicativa sui social network, perché questa purtroppo non ha nessuna validità ai fini delle indagini e del lavoro della Magistratura e delle Forze dell’ordine”, conclude.

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