Vestiti di nero con un fagotto bianco tra le braccia per ricreare l’immagine di quella madre palestinese che stringe a sé, per l’ultima volta, il corpo esanime del suo bambino, di pochi mesi, rendendola il simbolo più forte di questo momento tragico per l’umanità. Questa mattina in via Sparano uomini e donne di ogni nazionalità si sono presentati vestiti di nero con un fagottino bianco tra le braccia per chiedere e testimoniare l’assoluta urgenza di fermare il genocidio che si sta compiendo sulla striscia di Gaza, e al tempo stesso la fine di tutte le guerre che nel mondo causano ogni giorno la morte di civili.
Un’azione di sensibilizzazione volta a fermare la strage dei civili a Gaza e contestualmente a promuovere il rispetto dei diritti umani da entrambe le parte coinvolte nel conflitto tra Israele e Palestina e a chiamare un immediato cessate il fuoco.
“Da liberi cittadini e cittadine italiani ed europei non possiamo e non vogliamo restare a guardare, inermi, questo genocidio. E nonostante questo piccolo gesto di protesta e sensibilizzazione sia una goccia nell’oceano, sentiamo la responsabilità e l’urgenza di fare la nostra parte sulla strada del cessate il fuoco e della pace, nel rispetto di tutte le parti in campo e del diritto internazionale. Siamo soli, ma insieme siamo tutto” sono le parole dell’ideatrice del flash-mob Claudia Lerro.