L’ex caserma Magrone in via Amendola diventa un parco dell’Innovazione con residenze universitarie, uffici, spazi per lo sport e un grande parco verde di circa 50mila metri quadri aperto alla città. Oggi a Roma è stato firmato il protocollo d’intesa tra Agenzia del Demanio, Regione, Comune di Bari, Politecnico e Adisu per disegnare un nuovo futuro di un sito da oltre 100mila metri quadri abbandonato da anni.
“Partiremo da subito – assicura il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme – con la progettazione e daremo priorità alle residenze universitarie. In questa maniera restituiremo alla città un’area abbandonata da anni”. “Prendere vuoti urbanistici abbandonati e dare loro delle nuove funzioni è uno degli obiettivi che ci siamo posti in questi anni – ha detto il sindaco Antonio Decaro – questa area diventerà un parco dell’Innovazione da 100mila metri quadri di cui 50mila a verde”.
Il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino ha illustrato come sarà il nuovo campus con aree verdi, spazi per le residenze, per lo sport. “Vogliamo realizzare un campus senza auto – ha detto – semmai realizzando dei parcheggi interrati in modo che in superficie non ci siano più auto. Butteremo giù il muro di cinta e riqualificheremo anche l’antica Villa Stoppelli. Vogliamo costruire un campus che abbia la capacità di attrarre giovani talenti e lavoro”. “E’ evidente – ha aggiunto il presiedente della Regione Puglia, Michele Emiliano – che poter addirittura realizzare una funzione nobile come quella della ricerca e degli alloggi universitari ha riempito di calore e di passione e di idee questo progetto”. Presente anche il presidente dell’Adisu Puglia, Alessandro Cataldo.
All’incontro ha partecipato anche il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “Questa è una iniziativa di campus di nuova generazione – ha detto il ministro – perché abbatte i muri tra l’università e la città e trasforma l’università in un ecosistema di cui fanno parte i rappresentanti del diritto allo studio, gli enti territoriali, la regione, le imprese”.