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Discoteche storiche baresi, il dj: “Il Divinae fu la vera rivoluzione”

Pasquale33, punto di riferimento dei club baresi, racconta i cambiamenti del mondo della notte

Pubblicato da: Adalisa Mei | Sab, 4 Novembre 2023 - 18:29
pasquale 33

E’ stato indiscutibilmente un protagonista del mondo della notte di Bari. Nasce dai club e dei club respira l’atmosfera per svariati anni. Senza ombra di dubbio, quindi, ha innumerevoli storie da raccontare sulla movida barese. Pasquale Paparella, noto ai più come Pasquale33, dà inizio alla sua storia da disc jockey nel ’74 quando, lui stesso racconta, “pensare di vivere selezionando musica per professione sembrava una follia”.

Pasquale ha vissuto ‘la febbre del sabato sera’, proprio quel periodo in cui nacque un nuovo modo di suonare, che forse è riuscito a mettere tutti d’accordo: la disco music. Nata agli inizi degli anni ’70 mescolava funky, soul, musica latina, psichedelica e afroamericana. “In quel periodo – ricorda il dj – si cominciava a ballare in club un po’ più illuminati, ma sempre di piccole dimensioni e comunque adattati. I locali ospitavano quindi poche persone ed erano ridotte anche le strumentazioni a disposizione”. Solo dopo è nato lo stimolo ad allestire le discoteche con piste da ballo con più colori e più luci.

Il primo vero e proprio club a Bari è stato in assoluto il Cellar, di via Principe Amedeo, nel cuore del centro murattiano. Siamo alla fine degli anni sessanta. Pasquale lo descrive come: “Il locale che trascinava l’elite, il più famoso club privato della città”. Al Cellar si accedeva solo con tessera e i soci disponevano di una chiave vera e propria per accedere direttamente alla sala da ballo. Da più di 40 anni, senza ombra di dubbio, il Cellar è considerato il club più glamour della movida barese e del jet-set locale.

Verso gli anni ’80  con il passare del tempo in città si è cominciato ad adattare vecchi garage o ex sale cinema. Gli organizzatori intendevano ottenere spazi più ampi e comodi per il divertimento. Fu proprio allora che nacque lo Snoopy a Bitritto, una maxi discoteca, un ex cinema. E poi il Camelot, un vecchio stabilimento del quartiere Mungivacca. Ora lì sorge il Mac Donald dell’Ikea. C’erano poi anche l’Eclipse,  lo Stravinsky e il Jimmy’z. Parliamo delle discoteche che tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90 regnavano a Bari e dintorni.

Ma per Pasquale33 l’unica discoteca che ha segnato e ha trasformato la notte del popolo danzante barese è stato indiscutibilmente il Divinae Follie: “La sola vera struttura a norma, nata per creare puro divertimento”, dice. La discoteca a Bisceglie è sorta nel 1990 ed inaugurata nel giugno dello stesso anno da Vito Mastrogiacomo, imprenditore che, spinto dall’entusiasmo e dalla passione per il mondo dell’intrattenimento, ebbe l’idea di creare il luogo ideale per dare forma ad un divertimento unico e indimenticabile attraverso una struttura dall’impronta decisamente inimitabile.

Il Divinae Follie è infatti un locale che si presentava come un cilindro sviluppato su diversi piani, due dei quali erano interamente sotto il livello stradale e costituivano la location invernale mentre quelli superiori erano appositamente adibiti per ospitare le serate della stagione estiva.  “La nascita del locale  – chiarisce ancora Pasquale33 – corrisponde anche al periodo in cui anche la musica si stava evolvendo: stava irrompendo infatti l’house music. Si tratta di una era di trasformazione sia strutturale che musicale. Il Divinae – spiega il dj –  ha rappresentato il cambiamento della cultura musicale in assoluto. La ‘vera’ discoteca che è stata tra le poche in grado di garantire serate all’insegna delle tendenze dell’ultimo momento e di una programmazione artistica di altissimo livello qualitativo. Innumerevoli sono stati i dj internazionali che si sono lì esibiti.

Ma Pasquale33 assicura che negli stessi anni in cui d’inverno al Divinae Follie c’era il sold out, era il Renoir a disporre di spazi più ampi nei mesi estivi. Nell’ 86 infatti proprio lui partecipò come socio e dj ad una visione che presto diventò una caratteristica della nightlife pugliese: trasformare una villa dell’800 in discoteca. E fu proprio così che nacque un club unico come il Renoir. Nel ’90 il dj ha un’altra visione che si concretizza: fare di Bari una capitale del jazz europeo. Aprì quindi lo Strange Fruit. Nel 2000 è stato direttore artistico nonché dj del Gorgeous, il più noto ed esclusivo club barese per varie stagioni in via della Costituente.

Ai giorni d’oggi la discoteca si è di nuovo ridimensionata ed è cambiato anche il modo di proporsi oltre ad esserci una offerta maggiore. Ci sono tanti piccoli locali. “Prima – racconta infatti Pasquale33-  il dj si occupava di tutto. Scaldava l’ambiente, poi suonava  musica di intrattenimento per poi arrivare verso tarda serata a far ballare tutti. Oggi – spiega ancora –  perché questo accada vengono chiamati anche quattro dj, ognuno dei quali svolge così anche una figura di pubblic relator. Il dj attira il suo pubblico che lo sceglie per il suo genere musicale”.

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