La zona più colpita dalla “movida fracassona” è l’Umbertino. Ed è proprio da lì che sono partiti esposti, petizioni e proteste. Fino ad arrivare all’Arpa che ha rilevato un indice di inquinamento acustico superiore al consentito. Insomma la movida fracassona sta rendendo la vita difficile ai residenti della zona a ridosso del centro, ormai da anni: schiamazzi fino all’alba, strade occupate da centinaia di persone e impercorribili, assenza di posti auto e portoni trasformati in bagni pubblici.
Ora il Comune ha deciso di prendere in mano la situazione e sta predisponendo, in base ad una proposta delle associazioni di categoria, una ordinanza. La proposta è “transitoria di 90 giorni ed è volta – si legge nel documento – a regolamentare gli orari di chiusura delle attività e la relativa somministrazione di alimenti e bevande”. I commercianti si dichiarano disponibili dalla domenica al mercoledì a chiudere alle ore 24.00 a cui si aggiungerà un’ora di deflusso dei clienti, salvo la deroga dei festivi e prefestivi; da giovedì a sabato chiusura sino alle ore 02.00 a cui si aggiungerà un’ora di deflusso salvo la deroga dei festivi e prefestivi.
Viene richiesta la possibilità “di espletare regolarmente, negli orari anzidetti, l’attività comprendente la diffusione di musica d’ambiente all’interno dei locali e la somministrazione di alimenti e bevande all’esterno degli stessi sino ad un’ora prima della chiusura – continua ancora la nota – e di avviare una campagna di sensibilizzazione, promossa dal Comune di Bari, in collaborazione con le associazioni e con i gestori dei locali pubblici che si impegneranno ad informare avventori e non, sull’applicazione delle proposte e sul rispetto civico ed urbano”.
In sostanza i locali avranno degli orari fissi di chiusura ma la somministrazione di cibi e bevande per l’esterno dovrà interrompersi un’ora prima. Una proposta che però non piace ai residenti, perché viene considerata “una pagliacciata”. “Gli orari – spiegano dal comitato di salvaguardia della zona Umbertina – non vanno bene. Alle 2 di notte significa per noi continuare a non dormire fino all’alba. Bisogna scegliere degli orari più stringenti come hanno fatto in tante altre città italiane”. Altro problema è legato all’igiene pubblica: le strade vengono “sommerse” da rifiuti di ogni tipo ogni notte. “Qui ci sono troppi locali piccoli – continuano dall’Umbertino – che ovviamente sono stati concepiti per il consumo all’esterno. E’ inevitabile il riversamento di tutta quella gente per la strada. E poi, chi garantirà tutti i controlli ogni sera?”
La movida a Bari non si concentra però solo nell’Umbertino. In estate si è in parte spostata in zona Torre Quetta: anche da qui però sono partiti degli esposti al Comune per la musica ad alto volume avvertita fino a Japigia e Sant’Anna. Ed ancora tutta la zona di Poggiofranco, da via Posca a via Mazzitelli. In quest’ultimo caso ci sono state segnalazioni al Comune sui problemi che i residenti stanno affrontando per gli schiamazzi fino all’alba e il caos per strada. Per il momento però l’ordinanza che il sindaco firmerà riguarderà solo l’Umbertino, perché lì l’Arpa ha certificato un problema. Ma il Comune ha intenzione di avviare verifiche anche in altre zone e in caso di individuazione “scientifica” dei disagi, partirà anche nelle nuove aree l’ordinanza anti “movida fracassona”.