Il Comune di Bari è pronto ad aprire ai privati e a proporre nuove location per i matrimoni civili. Dopo Villa Romanazzi Carducci e Villa De Grecis, l’amministrazione è pronta ad accogliere nuove proposte, da qui la pubblicazione di una nuova manifestazione d’interesse. “In una prospettiva funzionale – si legge nella determina dirigenziale – alla promozione turistica della città e alla crescita di attività produttive e commerciali operanti nel settore dell’organizzazione di matrimoni ed eventi in genere, che permetterebbe di attirare a Bari utenti non residenti in città ed anche non residenti in Puglia, mettendo in vetrina le capacità ricettive e di ospitalità di Bari e consentendo così di realizzare eventi di chiaro respiro nazionale”.
I soggetti privati e pubblici devono concedere in comodato d’uso gratuito, per la durata di 5 anni (dalla data di stipulazione del contratto), idoneo locale e/o spazio esterno. I siti proposti dovranno rispondere a requisiti precisi: essere adeguatamente decorosi e prestigiosi in relazione alla funzione pubblica ed istituzionale cui saranno destinati, e comunque confacenti alla solennità della circostanza; garantire, in relazione alle dimensioni e agli spazi, un corretto svolgimento di ogni rito civile rispetto alla capienza massima dichiarata, tenendo presente che lo spazio individuato dovrà essere aperto al pubblico e privo di barriere architettoniche o di altro ostacolo che possa impedire l’accesso e la permanenza in occasione del rito civile; essere adeguatamente arredati ed attrezzati per la celebrazione dei riti civili, con la disponibilità di luoghi al coperto ove trasferire la cerimonia in caso di condizioni climatiche avverse.
Invariate le tariffe: da un minimo di 100 euro se ci si vuole sposare nelle sedi comunali (in orari non di ufficio) ad un massimo di mille euro per la sala del Consiglio comunale. Mentre per quanto riguarda i siti privati, la tariffa va da un minimo di 400 ad un massimo di 600 euro (con un aumento di 50 euro se non si è residenti a Bari).