Ancora aggressioni nel carcere di Bari. È accaduto lo scorso due ottobre. A denunciarlo il sindacato Usspi che, in una nota indirizzata al direttore generale della Asl Bari, al direttore del dipartimento di assistenza territoriale e al direttore dell’ufficio sanitario di Bari, ha voluto evidenziare le criticità a cui gli operatori sono spesso esposti. Vittime della scorsa aggressione, in particolare, tre medici e un infermiere, aggrediti con calci e pugni da alcuni detenuti nel carcere di Bari. I detenuti sono stati già individuati e sono in corso le indagini, ad occuparsene è la procura di Bari. Ignoti i motivi dell’aggressione. Gli operatori sono stati medicati in pronto soccorso, le ferite, secondo quanto riportato dall’Ansa, sono state giudicate guaribili in 15 giorni.
In merito alla vicenda il sindacato ha voluto dire la propria scrivendo nero su bianco, in una nota, le problematiche, ma anche rivolgendo un appello affinché la situazione cambi in tempi brevi. “Medici e infermieri in servizio – scrivono – sono costantemente esposti a situazioni di pericolo imprevedibili che esulano, talvolta, dai compiti della professione sanitaria, con conseguenze potenzialmente gravi per l’incolumità fisica e psichica degli operatori, come già sottolineato precedentemente con copiose note e segnalazioni. Per questo chiediamo con la massima urgenza, la risoluzione immediata ed improcrastinabile delle criticità evidenziate, sottolineando altresì, gli obblighi del Datore di Lavoro in merito all’art.2087 c.c. le correlative responsabilità connesse. Diversamente saremo costretti a coinvolgere la Procura della Repubblica di Bari per la violazione dell’integrità psico-fisica degli operatori e il correlativo lavoro stress lavoro correlato” – concludono.
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