Il tema della scarsa sicurezza in città e dell’aumento dei furti e delle ‘spaccate’ è considerato dagli imprenditori una “vera e propria emergenza” a cui, dicono a gran voce, si deve dare una risposta e soluzioni. I negozianti esigono maggiori controlli da parte delle autorità competenti, anche perché è un fenomeno, soprattutto quello delle ‘spaccate’, che ciclicamente tocca affrontare e che cresce in maniera esponenziale. Il nuovo prefetto di Bari Francesco Russo si è presentato alla città mettendo in chiaro quali saranno le sue priorità: sicurezza, lavoro e ordine pubblico. I negozianti, così come gli imprenditori tutti, hanno accolto con entusiasmo quelli che definiscono “i buoni propositi” di Russo, ma sperano però che “diventino realtà”.
I commercianti reclamano, ma ormai lo fanno da tempo, maggiori presidi delle forze dell’ordine per le strade e un sistema di videosorveglianza sul territorio più efficace ed efficiente per contrastare il fenomeno delle spaccate e dei furti. Quindi chiedono una costante presenza fisica in città della polizia come deterrente all’illegalità. Un presidio di sicurezza per proteggerli dai reati che hanno messo in seria difficoltà le loro attività commerciali. A questo poi si aggiungono i numerosi casi di furti in abitazione ed episodi di ordine pubblico che devono necessariamente essere repressi dall’amministrazione.
Così Carlo Saponaro, non solo imprenditore barese con due attività in via Melo e in via Imbriani, ma anche presidente Federmoda Confcommercio Bari e Bat chiede al prefetto “un maggiore presidio delle forze dell’ordine sul territorio, soprattutto nelle ore notturne”. Per Saponaro però è necessario fare distinzioni tra i quartieri di Bari. L’imprenditore infatti ritiene tra le più pericolose, le zone di accesso alla città. Come per esempio l’area limitrofa alla stazione. “Come cittadino – dice – lì non mi sento sicuro per niente. Sono strade che dovrebbero essere presidiate sia di giorno che di notte”. Da non sottovalutare, per Saponaro, il deterrente che le telecamere potrebbero rappresentare all’illegalità.
(foto repertorio)